10 dicembre
62. Anche questa proposta di amore poteva essere fraintesa. Non per
nulla, davanti alla tentazione delle prime comunità cristiane di
formare gruppi chiusi e isolati, San Paolo esortava i suoi discepoli
ad avere carità tra di loro «e verso tutti» (1 Ts 3,12); e nella
comunità di Giovanni si chiedeva che fossero accolti bene i
«fratelli, benché stranieri» (3 Gv 5). Tale contesto aiuta a
comprendere il valore della parabola del buon samaritano: all’amore
non importa se il fratello ferito viene da qui o da là. Perché è
l’«amore che rompe le catene che ci isolano e ci separano, gettando
ponti; amore che ci permette di costruire una grande famiglia in cui
tutti possiamo sentirci a casa […]. Amore che sa di compassione e di
dignità».[56]
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