148. In realtà, una sana apertura non si pone mai in contrasto con
l’identità. Infatti, arricchendosi con elementi di diversa
provenienza, una cultura viva non ne realizza una copia o una mera
ripetizione, bensì integra le novità secondo modalità proprie.
Questo provoca la nascita di una nuova sintesi che alla fine va a
beneficio di tutti, poiché la cultura in cui tali apporti prendono
origine risulta poi a sua volta alimentata. Perciò ho esortato i
popoli originari a custodire le loro radici e le loro culture
ancestrali, ma ho voluto precisare che non era «mia intenzione
proporre un indigenismo completamente chiuso, astorico, statico, che
si sottragga a qualsiasi forma di meticciato», dal momento che «la
propria identità culturale si approfondisce e si arricchisce nel
dialogo con realtà differenti e il modo autentico di conservarla non
è un isolamento che impoverisce».[129]
Il mondo cresce e si riempie di nuova bellezza grazie a successive
sintesi che si producono tra culture aperte, fuori da ogni
imposizione culturale.
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