182. Questa carità politica presuppone di aver maturato un senso
sociale che supera ogni mentalità individualistica: «La carità
sociale ci fa amare il bene comune e fa cercare effettivamente il
bene di tutte le persone, considerate non solo individualmente, ma
anche nella dimensione sociale che le unisce».[171] Ognuno è
pienamente persona quando appartiene a un popolo, e al tempo stesso
non c’è vero popolo senza rispetto per il volto di ogni persona.
Popolo e persona sono termini correlativi. Tuttavia, oggi si
pretende di ridurre le persone a individui, facilmente dominabili da
poteri che mirano a interessi illeciti. La buona politica cerca vie
di costruzione di comunità nei diversi livelli della vita sociale,
in ordine a riequilibrare e riorientare la globalizzazione per
evitare i suoi effetti disgreganti.
Amore efficace
183. A partire dall’«amore sociale»[172] è possibile progredire
verso una civiltà dell’amore alla quale tutti possiamo sentirci
chiamati. La carità, col suo dinamismo universale, può costruire un
mondo nuovo,[173] perché non è un sentimento sterile, bensì il modo
migliore di raggiungere strade efficaci di sviluppo per tutti.
L’amore sociale è una «forza capace di suscitare nuove vie per
affrontare i problemi del mondo d’oggi e per rinnovare profondamente
dall’interno strutture, organizzazioni sociali, ordinamenti
giuridici».[174]
184. La carità è al cuore di ogni vita sociale sana e aperta.
Tuttavia, oggi «ne viene dichiarata facilmente l’irrilevanza a
interpretare e a dirigere le responsabilità morali».[175] È molto di
più che un sentimentalismo soggettivo, se essa si accompagna
all’impegno per la verità, così da non essere facile «preda delle
emozioni e delle opinioni contingenti dei soggetti».[176] Proprio il
suo rapporto con la verità favorisce nella carità il suo
universalismo e così la preserva dall’essere «relegata in un ambito
ristretto e privato di relazioni».[177] Altrimenti, sarà «esclusa
dai progetti e dai processi di costruzione di uno sviluppo umano di
portata universale, nel dialogo tra i saperi e le operatività».[178]
Senza la verità, l’emotività si vuota di contenuti relazionali e
sociali. Perciò l’apertura alla verità protegge la carità da una
falsa fede che resta «priva di respiro umano e universale».[179]
185. La carità ha bisogno della luce della verità che costantemente
cerchiamo e «questa luce è, a un tempo, quella della ragione e della
fede»,[180] senza relativismi. Ciò implica anche lo sviluppo delle
scienze e il loro apporto insostituibile al fine di trovare i
percorsi concreti e più sicuri per raggiungere i risultati sperati.
Infatti, quando è in gioco il bene degli altri, non bastano le buone
intenzioni, ma si tratta di ottenere effettivamente ciò di cui essi
e le loro nazioni hanno bisogno per realizzarsi.
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