I sacrifici dell’amore
187. Questa carità, cuore dello spirito della politica, è sempre un
amore preferenziale per gli ultimi, che sta dietro ogni azione
compiuta in loro favore.[183] Solo con uno sguardo il cui orizzonte
sia trasformato dalla carità, che lo porta a cogliere la dignità
dell’altro, i poveri sono riconosciuti e apprezzati nella loro
immensa dignità, rispettati nel loro stile proprio e nella loro
cultura, e pertanto veramente integrati nella società. Tale sguardo
è il nucleo dell’autentico spirito della politica. A partire da lì,
le vie che si aprono sono diverse da quelle di un pragmatismo
senz’anima. Per esempio, «non si può affrontare lo scandalo della
povertà promuovendo strategie di contenimento che unicamente
tranquillizzano e trasformano i poveri in esseri addomesticati e
inoffensivi. Che triste vedere che, dietro a presunte opere
altruistiche, si riduce l’altro alla passività».[184] Quello che
occorre è che ci siano diversi canali di espressione e di
partecipazione sociale. L’educazione è al servizio di questo
cammino, affinché ogni essere umano possa diventare artefice del
proprio destino. Qui mostra il suo valore il principio di
sussidiarietà, inseparabile dal principio di solidarietà.
188. Da ciò risulta l’urgenza di trovare una soluzione per tutto
quello che attenta contro i diritti umani fondamentali. I politici
sono chiamati a prendersi «cura della fragilità, della fragilità dei
popoli e delle persone. Prendersi cura della fragilità dice forza e
tenerezza, dice lotta e fecondità in mezzo a un modello
funzionalista e privatista che conduce inesorabilmente alla “cultura
dello scarto”. […] Significa farsi carico del presente nella sua
situazione più marginale e angosciante ed essere capaci di ungerlo
di dignità».[185] Così certamente si dà vita a un’attività intensa,
perché «tutto dev’essere fatto per tutelare la condizione e la
dignità della persona umana».[186] Il politico è un realizzatore, è
un costruttore con grandi obiettivi, con sguardo ampio, realistico e
pragmatico, anche al di là del proprio Paese. Le maggiori
preoccupazioni di un politico non dovrebbero essere quelle causate
da una caduta nelle inchieste, bensì dal non trovare un’effettiva
soluzione al «fenomeno dell’esclusione sociale ed economica, con le
sue tristi conseguenze di tratta degli esseri umani, commercio di
organi e tessuti umani, sfruttamento sessuale di bambini e bambine,
lavoro schiavizzato, compresa la prostituzione, traffico di droghe e
di armi, terrorismo e crimine internazionale organizzato. È tale
l’ordine di grandezza di queste situazioni e il numero di vite
innocenti coinvolte, che dobbiamo evitare qualsiasi tentazione di
cadere in un nominalismo declamatorio con effetto tranquillizzante
sulle coscienze. Dobbiamo aver cura che le nostre istituzioni siano
realmente efficaci nella lotta contro tutti questi flagelli».[187]
Questo si fa sfruttando con intelligenza le grandi risorse dello
sviluppo tecnologico.
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