196. D’altra parte, è grande nobiltà esser capaci di avviare
processi i cui frutti saranno raccolti da altri, con la speranza
riposta nella forza segreta del bene che si semina. La buona
politica unisce all’amore la speranza, la fiducia nelle riserve di
bene che ci sono nel cuore della gente, malgrado tutto. Perciò, «la
vita politica autentica, che si fonda sul diritto e su un dialogo
leale tra i soggetti, si rinnova con la convinzione che ogni donna,
ogni uomo e ogni generazione racchiudono in sé una promessa che può
sprigionare nuove energie relazionali, intellettuali, culturali e
spirituali».[195]
197. Vista in questo modo, la politica è più nobile dell’apparire,
del marketing, di varie forme di maquillage mediatico. Tutto ciò non
semina altro che divisione, inimicizia e uno scetticismo desolante
incapace di appellarsi a un progetto comune. Pensando al futuro, in
certi giorni le domande devono essere: “A che scopo? Verso dove sto
puntando realmente?”. Perché, dopo alcuni anni, riflettendo sul
proprio passato, la domanda non sarà: “Quanti mi hanno approvato,
quanti mi hanno votato, quanti hanno avuto un’immagine positiva di
me?”. Le domande, forse dolorose, saranno: “Quanto amore ho messo
nel mio lavoro? In che cosa ho fatto progredire il popolo? Che
impronta ho lasciato nella vita della società? Quali legami reali ho
costruito? Quali forze positive ho liberato? Quanta pace sociale ho
seminato? Che cosa ho prodotto nel posto che mi è stato affidato?”.
|