20 dicembre
Una storia che si ripete
69. La narrazione è semplice e
lineare, ma contiene tutta la dinamica della lotta interiore che
avviene nell’elaborazione della nostra identità, in ogni esistenza
proiettata sulla via per realizzare la fraternità umana. Una volta
incamminati, ci scontriamo, immancabilmente, con l’uomo ferito.
Oggi, e sempre di più, ci sono persone ferite. L’inclusione o
l’esclusione di chi soffre lungo la strada definisce tutti i
progetti economici, politici, sociali e religiosi. Ogni giorno ci
troviamo davanti alla scelta di essere buoni samaritani oppure
viandanti indifferenti che passano a distanza. E se estendiamo lo
sguardo alla totalità della nostra storia e al mondo nel suo
insieme, tutti siamo o siamo stati come questi personaggi: tutti
abbiamo qualcosa dell’uomo ferito, qualcosa dei briganti, qualcosa
di quelli che passano a distanza e qualcosa del buon samaritano.
|