21 dicembre
70. È interessante come le differenze tra i personaggi del racconto
risultino completamente trasformate nel confronto con la dolorosa
manifestazione dell’uomo caduto, umiliato. Non c’è più distinzione
tra abitante della Giudea e abitante della Samaria, non c’è
sacerdote né commerciante; semplicemente ci sono due tipi di
persone: quelle che si fanno carico del dolore e quelle che passano
a distanza; quelle che si chinano riconoscendo l’uomo caduto e
quelle che distolgono lo sguardo e affrettano il passo. In effetti,
le nostre molteplici maschere, le nostre etichette e i nostri
travestimenti cadono: è l’ora della verità. Ci chineremo per toccare
e curare le ferite degli altri? Ci chineremo per caricarci sulle
spalle gli uni gli altri? Questa è la sfida attuale, di cui non
dobbiamo avere paura. Nei momenti di crisi la scelta diventa
incalzante: potremmo dire che, in questo momento, chiunque non è
brigante e chiunque non passa a distanza, o è ferito o sta portando
sulle sue spalle qualche ferito. |