26 dicembre
75. I “briganti della strada” hanno di solito come segreti alleati
quelli che “passano per la strada guardando dall’altra parte”. Si
chiude il cerchio tra quelli che usano e ingannano la società per
prosciugarla e quelli che pensano di mantenere la purezza nella loro
funzione critica, ma nello stesso tempo vivono di quel sistema e
delle sue risorse. C’è una triste ipocrisia là dove l’impunità del
delitto, dell’uso delle istituzioni per interessi personali o
corporativi, e altri mali che non riusciamo a eliminare, si uniscono
a un permanente squalificare tutto, al costante seminare sospetti
propagando la diffidenza e la perplessità. All’inganno del “tutto va
male” corrisponde un “nessuno può aggiustare le cose”, “che posso
fare io?”. In tal modo, si alimenta il disincanto e la mancanza di
speranza, e ciò non incoraggia uno spirito di solidarietà e di
generosità. Far sprofondare un popolo nello scoraggiamento è la
chiusura di un perfetto circolo vizioso: così opera la dittatura
invisibile dei veri interessi occulti, che si sono impadroniti delle
risorse e della capacità di avere opinioni e di pensare.
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