5 gennaio
85. Per i cristiani, le parole di Gesù hanno anche un’altra
dimensione, trascendente. Implicano il riconoscere Cristo stesso in
ogni fratello abbandonato o escluso (cfr Mt 25,40.45). In realtà, la
fede colma di motivazioni inaudite il riconoscimento dell’altro,
perché chi crede può arrivare a riconoscere che Dio ama ogni essere
umano con un amore infinito e che «gli conferisce con ciò una
dignità infinita».[61]
A ciò si aggiunge che crediamo che Cristo ha versato il suo sangue
per tutti e per ciascuno, e quindi nessuno resta fuori dal suo amore
universale. E se andiamo alla fonte ultima, che è la vita intima di
Dio, ci incontriamo con una comunità di tre Persone, origine e
modello perfetto di ogni vita in comune. La teologia continua ad
arricchirsi grazie alla riflessione su questa grande verità.
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