Prima confessione
Sabato 9 marzo i bambini di IV elementare della nostra Unità pastorale
si accosteranno per la prima volta al sacramento della
riconciliazione; un gesto che richiede una riflessione.
È molto difficile per questi bambini, che ancora non hanno neanche
la percezione della propria corporeità, doversi confrontare con il
concetto di coscienza; per questo noi catechiste ci rivolgiamo a voi
genitori, primi educatori, anche nella fede.
I bambini passano con noi poco più di un'ora a settimana e questo
poco tempo non basta di certo per aiutarli ad “allenare” una
coscienza che si forma giorno dopo giorno. Non basta raccontare loro
come si sta a messa o quali sono le piccole regole quotidiane e di
convivenza da rispettare. Ma principalmente, insieme a voi, vorremmo
aiutarli ad acquisire la consapevolezza che c'è un Dio che ogni
giorno ha un progetto per noi e ce lo propone.
I genitori giustamente si preoccupano che i figli abbiano da
mangiare, da vestire, un luogo confortevole in cui dormire e vivere
ma negli ultimi tempi qualche volta si ha la sensazione che si sia
persa di vista l'importanza della coscienza, che si può paragonare a
un giardino interiore da coltivare con amore, che ovunque e per
sempre sarà per noi un’oasi intima, e che potrà essere la nostra
forza nella vita.
Quel giardino va coltivato anche imparando ad ascoltare ciò che Dio
ha da dirci, smettendo di voler pensare e decidere solo contando su
noi stessi e sulle nostre forze. Quel giardino va coltivato anche
con l'incontro domenicale con colui che ci ha voluti, creati ed
amati fino alla morte.
Quello che noi catechiste vorremmo trasmettere ai bambini e su cui
chiediamo anche a voi genitori di riflettere, è che ognuno di noi è
legato a Dio con un filo; quando sbagliamo, quando decidiamo di
bastare a noi stessi, il filo si spezza.
Con la confessione e il perdono Dio fa un nodo a quel filo e questo
diventa ogni volta più corto. Di perdono in perdono, ci avviciniamo
sempre di più a Dio.
Quando i vostri bambini vi chiederanno che cos’è il peccato potete
rispondere che i peccati sono come la pioggia e che Dio è come il
tergicristalli e spazza via i nostri peccati. La pioggia però
continua a cadere... Noi continuiamo a
peccare, ma lui continua a perdonarci; Dio non conserva nessun
registro, non esiste nessun libro dove sono annotati i nostri
errori. Egli ci accoglie sempre con il suo amore incondizionato e
con il suo perdono infinito.
Aiutiamo questi bambini a far sì che crescendo, anche se con
difficoltà, rimangano sempre vicini al sacramento della confessione,
in modo che possano sperimentare l'amore di Dio.
"Vi assicuro che in cielo si fa più festa per un peccatore che si
converte che per novantanove giusti che non hanno bisogno di
conversione" (Luca 15,7). |