Referendum consultivo sulle scuole
d'infanzia (3-6 anni)
Il prossimo 26 maggio i cittadini del
Comune di Bologna saranno chiamati ad esprimere il loro voto rispetto al
referendum proposto dal “Nuovo comitato art. 33”. Tale referendum ha lo
scopo di eliminare i contributi che il Comune di Bologna riconosce alle
scuole dell’infanzia paritarie convenzionate. Nel territorio del Comune
di Bologna ci sono 27 scuole dell’infanzia paritarie convenzionate che
accolgono oltre 1700 bambini e impiegano circa 200 dipendenti. La
convenzione attualmente in vigore prevede per queste scuole un
contributo da parte del Comune di 600 euro annui a bambino, pari a un
totale di circa 1 milione di euro. I promotori del referendum chiedono
che questi contributi vengano totalmente destinati alle scuole comunali
e statali.
Se questo avvenisse, la possibilità di
sopravvivenza delle scuole paritarie sarebbe in seria crisi, e d’altra
parte, le istituzioni pubbliche non sarebbero in grado di far fronte da
sole alla richiesta di tutte le famiglie. Ne risulterebbe un sistema più
povero di scuole e di posti. Il vero intento dei promotori del
referendum è dunque mettere in crisi il sistema delle scuole paritarie a
gestione privata, non riconoscendone il ruolo di servizio pubblico a
tutta la collettività, che viene loro attribuito dalla legge italiana
(legge 62/200).
Il referendum ha carattere consultivo; inoltre,
essendo cittadini del Comune di Castel Maggiore, non ci coinvolge come
votanti. Tuttavia, come cristiani della diocesi di Bologna, siamo
chiamati a prendere coscienza e a sensibilizzarci e a sensibilizzare in
merito a questo referendum. È possibile trovare informazioni più
dettagliate sul sito web
www.referendumbologna.it . Anche coloro che
non risiedono nel Comune di Bologna possono sottoscrivere, via internet,
il “Manifesto a favore del sistema pubblico integrato bolognese della
scuola per l’infanzia”, che si trova nel sito sopra indicato.
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