Don Marco Bonfiglioli
Parroco in solido dal 28
Ottobre 2007 al
6 Settembre 2015
(poi parroco di S. Maria di Calderara)
Credo sia doverosa una presentazione del sottoscritto che dal giorno
28 di ottobre 2007 risulta essere uno dei nuovi parroci per voi abitanti di Castel Maggiore.
Nato a Zola Predosa quasi 43 anni or sono per tutto il paese ero “al fiòl
dàl barbìr” (il figlio del barbiere) questo per via del mestiere che mio
padre ha praticato in quel paese per quasi 50 anni. Dopo avere
seguito per un poco il mestiere di mio padre ho lavorato come educatore,
mi sono diplomato all’Istituto Magistrale quando mi sono accorto che il
SIGNORE mi stava proponendo qualcosa di diverso e non certo perché ero
migliore o più devoto di altri.
Credo che l’incontro con alcune persone importanti abbia segnato la mia
vita, ma riguardando indietro credo proprio che quelle persone le abbia
messe LUI sul mio percorso, e con quanta insistenza ha continuato a
preoccuparsi di me e continua a farlo tuttora, un’insistenza addirittura
superiore alla mia incapacità di vedere attorno a me quello che succedeva
e che accade ancora oggi.
Così con grande entusiasmo mi ritrovai in seminario e poi ad iniziare il
mio cammino e guarda un po’ il mio anno di servizio come diacono nel
1993-1994 lo svolsi proprio a Bondanello con don Pier Paolo, tempo del
quale ho conservato nel mio cuore un bellissimo ricordo per le esperienze
fatte, alcune completamente nuove (es. l’attività con gli scout del
reparto), e per le persone incontrate.
Sono passati 13 anni da allora ed il mio servizio alla Chiesa di Bologna è
passato per le comunità di Anzola dell’Emilia e San Lazzaro come
cappellano e San Vitale di Reno come Parroco dal 2001, oltre al servizio
in ospedale presso il reparto di malattie infettive del S.Orsola e
l’insegnamento della religione cattolica presso l’Istituto S.Giuseppe di
Bologna, senza dimenticare l’attività con l’UNITALSI per la quale svolgo
il servizio di assistente giovani.
Con un po’ di tristezza ho lasciato prima la scuola poi l’Ospedale
consapevole che il nuovo incarico che l’Arcivescovo mi ha richiesto
richiede un impegno che lascia poco spazio per altre attività. Tanti mi
hanno chiesto se ero contento o dispiaciuto e io non so cosa rispondere a
questa domanda, il nostro cuore si lega alle persone, per cui ogni
cambiamento porta con sé il dispiacere di andare, ma ogni nuova missione
ti rinnova l’entusiasmo dell’essere al servizio del Signore nella Chiesa.
Adesso, che il passaggio è ormai avvenuto non c’è tempo per tristezze, io
sono contento di essere Parroco di queste tre comunità insieme a don Pier
Paolo e chiedo la vostra preghiera affinché il nostro ministero sia
realmente vissuto nella comunione e nella corresponsabilità, tra noi e con
tutti voi.
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