2 dicembre
7. Proprio mentre stavo scrivendo questa lettera, ha fatto irruzione
in maniera inattesa la pandemia del Covid-19, che ha messo in luce
le nostre false sicurezze. Al di là delle varie risposte che hanno
dato i diversi Paesi, è apparsa evidente l’incapacità di agire
insieme. Malgrado si sia iper-connessi, si è verificata una
frammentazione che ha reso più difficile risolvere i problemi che ci
toccano tutti. Se qualcuno pensa che si trattasse solo di far
funzionare meglio quello che già facevamo, o che l’unico messaggio
sia che dobbiamo migliorare i sistemi e le regole già esistenti, sta
negando la realtà.
8. Desidero tanto che, in
questo tempo che ci è dato di vivere, riconoscendo la dignità di
ogni persona umana, possiamo far rinascere tra tutti un’aspirazione
mondiale alla fraternità. Tra tutti: «Ecco un bellissimo segreto per
sognare e rendere la nostra vita una bella avventura. Nessuno può
affrontare la vita in modo isolato […]. C’è bisogno di una comunità
che ci sostenga, che ci aiuti e nella quale ci aiutiamo a vicenda a
guardare avanti. Com’è importante sognare insieme! […] Da soli si
rischia di avere dei miraggi, per cui vedi quello che non c’è; i
sogni si costruiscono insieme».[6]
Sogniamo come un’unica umanità, come viandanti fatti della stessa
carne umana, come figli di questa stessa terra che ospita tutti noi,
ciascuno con la ricchezza della sua fede o delle sue convinzioni,
ciascuno con la propria voce, tutti fratelli!
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