6 gennaio
86. A volte mi rattrista il fatto che, pur dotata di tali
motivazioni, la Chiesa ha avuto bisogno di tanto tempo per
condannare con forza la schiavitù e diverse forme di violenza. Oggi,
con lo sviluppo della spiritualità e della teologia, non abbiamo
scuse. Tuttavia, ci sono ancora coloro che ritengono di sentirsi
incoraggiati o almeno autorizzati dalla loro fede a sostenere varie
forme di nazionalismo chiuso e violento, atteggiamenti xenofobi,
disprezzo e persino maltrattamenti verso coloro che sono diversi. La
fede, con l’umanesimo che ispira, deve mantenere vivo un senso
critico davanti a queste tendenze e aiutare a reagire rapidamente
quando cominciano a insinuarsi. Perciò è importante che la catechesi
e la predicazione includano in modo più diretto e chiaro il senso
sociale dell’esistenza, la dimensione fraterna della spiritualità,
la convinzione sull’inalienabile dignità di ogni persona e le
motivazioni per amare e accogliere tutti.
Qui finisce il capitolo secondo dell'enciclica.
Nel tempo di quaresima, a partire dal 2 Marzo 2022, mercoledì delle
ceneri,
riprenderemo la lettura dal terzo capitolo
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