Unità Pastorale di Castel
Maggiore
Martedì 8
Giugno 2010 ore 21.00
Chiesa parrocchiale di San
Bartolomeo
LA CHIESA, IL CRISTIANO E LA POLITICA
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Per i fedeli laici l'impegno politico è un'espressione qualificata ed
esigente dell'impegno cristiano al servizio degli altri.1183
Il perseguimento del bene comune in uno spirito di servizio; lo sviluppo
della giustizia con un'attenzione particolare verso le situazioni di
povertà e sofferenza; il rispetto dell'autonomia delle realtà terrene; il
principio di sussidiarietà; la promozione del dialogo e della pace
nell'orizzonte della solidarietà: sono questi gli orientamenti a cui i
cristiani laici devono ispirare la loro azione politica. Tutti i credenti,
in quanto titolari dei diritti e doveri della cittadinanza, sono tenuti al
rispetto di tali orientamenti; coloro che hanno compiti diretti e
istituzionali nella gestione delle complesse problematiche della cosa
pubblica, sia nelle amministrazioni locali, sia nelle istituzioni
nazionali e internazionali, ne dovranno specialmente tener conto.
Tenuto conto
dell’invito del magistero all’impegno del cristiano nella politica e alla
sua formazione, ed anche per necessita di “vivere la comunione” nella
realtà della comunità cristiana, si è pensato di fare un tentativo
proponendo due incontri – valutando la possibilità di un proseguio:
IL PRIMO AVRA’ LUOGO
MARTEDI’ 8 GIUGNO ore 21.00
Nel Salone della Chiesa di S. BARTOLOMEO di BONDANELLO
Ci aiuterà don OTTORINO RIZZI direttore
dell’Istituto Santa Cristina per la pastorale del lavoro
OBIETTIVI DEI PRIMI DUE
INCONTRI ( il secondo sarà il 22 giugno)
L’obiettivo che ci
diamo in questi due primi incontri è quello di conoscere i punti fondanti
della DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA.
E’ il momento perciò
in cui si fanno parlare i “documenti”, non il momento delle “opinioni”.
Sarà anche il momento in cui ognuno avrà la possibilità di verificare la
sua conoscenza personale di questo insegnamento.
1. Il primo incontro
approfondirà la “natura della dottrina sociale” come è presentata nel
Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa ai numeri 72-86.
In particolare
cercheremo di comprendere queste parole del Compendio:
“La
dottrina sociale è di natura teologica, e specificamente teologico-morale,
« trattandosi di una dottrina indirizzata a guidare la condotta delle
persone »: 103 « Essa si situa all'incrocio della vita e
della coscienza cristiana con le situazioni del mondo e si manifesta negli
sforzi che singoli, famiglie, operatori culturali e sociali, politici e
uomini di Stato mettono in atto per darle forma e applicazione nella
storia ».104 La dottrina sociale riflette, di fatto, i tre
livelli dell'insegnamento teologico-morale: quello fondativo delle
motivazioni; quello direttivo delle norme del vivere sociale;
quello deliberativo delle coscienze, chiamate a mediare le norme
oggettive e generali nelle concrete e particolari situazioni sociali.
Questi tre livelli definiscono implicitamente anche il metodo proprio e la
specifica struttura epistemologica della dottrina sociale della Chiesa.”
(n.73)
2. Il secondo
incontro invece approfondirà sinteticamente i principi della Dottrina
Sociale della Chiesa: il principio del bene comune, della destinazione
universale dei beni, della sussidiarietà, della partecipazione e della
solidarietà.
Questi principi sono
connessi ai valori fondamentali della vita sociale: la verità, la libertà,
la giustizia da vivere nella carità. (cfr capitolo IV del Compendio della
Dottrina Sociale della Chiesa).
Lo studio comune e il
confronto mostreranno quali passi ulteriori svolgere insieme affinché il
servizio di ciascuno diventi testimonianza e faccia crescere la comunione
all’interno della comunità ecclesiale e sociale.
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