DIARIO
DI VIAGGIO
Don Pier Paolo, il diacono Eraldo ed
il diacono Pietro (della parrocchia di Funo) sono andati in Bosnia a
portare aiuti alle suore
Ancelle del Bambino Gesù di Sarajevo raccolti qui in
Italia dall'Associazione
Amici della Bosnia. Ci manderanno tutti i giorni le loro
impressioni di questa realtà ancora duramente provata nonostante la
guerra sia finita da anni. |
guarda le foto di quest'ultimo viaggio in Bosnia |
Lunedì 14 Maggio 2012
Carissimi tutti,
siamo
partiti di buon mattino: Don Pier Paolo, Pietro ed io (Eraldo) in una
stupenda giornata di sole per andare a Gromigliak (Bosnia) a trovare le
sorelle del Bambin Gesu'. Ci aspetta un lungo viaggio, toccheremo
infatti 4 stati: Italia, Slovenia, Croazia e Bosnia per un totale di circa
950 Kilometri. Fa caldo m a
abbiamo le valige piene di vestiti pesanti perchè, Pietro, sempre
premuroso, ci ha informato per tempo che in Bosnia troveremo al massimo
8/9 gradi: le previsioni sono nere o meglio bianche visto che è prevista
neve. Siamo comunque confortati dal mezzo di locomozione usato: una
comodissima e stupenda macchina tutta automatica che sembra un aereo.
Il viaggio procede tranquillo e ogni tanto ci concediamo una pausa
caffè o fisiologica. Lasciata l'Italia entriamo in Slovenia: una bella
nazione che ricorda molto lo stile austriaco. La temperatura intanto
comincia a scendere ed il cielo si fa sempre più cupo. Il passaggio più
difficile è la frontiera fra Croazia e Bosnia ma tutto procede molto
bene. Ora è giunto il momento di pranzare: solito ristorantitno scovato
anni fa dove si mangia un'ottima carne. Il pasto è buono, il prezzo
ancor meglio: da noi manco una pizza ci mangi con quei soldi. Ora il
cammino diventa difficile. In Bosnia non ci sono autostrade e andare per
strada statale comporta un rallentamento cospiquo della nostra tabella
di marcia: Pietro è nervosissimo ma non si perde d'animo e non si fa
superare da nessuno….anzi..... Comunque alle 16,30 siamo arrivati. Le
suore ci accolgono
con
tanto affetto. Siamo stanchi del lungo viaggio. Programmiamo l'attività
di domani: andremo a conoscere alcune famiglie da noi assistite. La
serata passa in allegra conversazione.
P.s. Il tempo non ha ancora
cancellato i segni della guerra, deve essere stata veramente molto
brutta, lo testimoniano i non pochi cimiteri incontrati.
Ciao
Eraldo, Don Pier Paolo, Pietro. |
Martedì 15 Maggio 2012
Carissimi,
Eccoci
a voi con il nostro resoconto quotidiano. Purtroppo vi dobbiamo
segnalare che qui il tempo è pessimo: fa freddo e piove quasi in
continuazione. Questo tempo ha mietuto la prima vittima: qualcuno di noi
ha avuto la febbre. Questo però non ci ha impedito di continuare la
nostra opera.
Oggi
abbiamo visitato, accompagnati da suor Liberia, alcune famiglie
bisognose. Quando diciamo bisognose il termine appare poco appropriato
per difetto. Abbiamo veramente toccato con mano la povertà. Immaginate
vivere in un container, oppure in una casa fatiscente con un mobilio
estremamente essenziale. Queste famiglie hanno in genere 5 o 6 figli.
Alcuni di questi bambini hanno anche problemi fisici. Nonostante questo
però in loro c'e una grande dignità. Credeteci ci siamo sentiti
veramente in imbarazzo e abbiamo capito quanto di superfluo c'e nella
nostra vita. Abbiamo anche capito come sia importante la nostra
associazione. Quel poco che noi diamo per loro è tutto perchè, al di là
del sostentamento economico, diamo loro la possibilità di sperare in un
futuro migliore. In ogni casa c'e un segno cristiano e tutti loro hanno
voluto condividere con noi quel poco che hanno: una bibita, una grappa o
semplicemente un bicchiere d'acqua.
Passando a cose meno serie ci siamo resi conto che tutte le Volkswagen
golf d'Europa sono in Bosnia: quelle naturalmente di 20 anni fa!
Pensiamo che tutto l'usato di questa macchina sia finito qui. Pensate il
figurone che abbiamo fatto noi con la potentissima e bellissima macchina
di Pietro. Ma perchè hanno queste macchine? Al di là delle ragioni
economiche, occorre avere macchine di questo tipo perchè, quando lasci
la strada principale, il resto non sono strade ma cavedagne: ed è qui
che la bellissima e potente macchina di Pietro ha trovato difficoltà
insormontabili. Quindi la morale è che se venite in Bosnia procuratevi
un catorcio da rottamare se no dovete come noi scendere dalla macchina
ed andare a piedi.
Le
suore sono un punto di riferimento insostituibile di questo territorio e
sono di una gentilezza e cortesia impagabili.
Ciao
Eraldo, Don Pier Paolo, Pietro |
Mercoledì 16 Maggio 2012
Andiamo
o non andiamo abbiamo chiesto al febbricitante? Sì andiamo perchè non
capita ogni giorno di vedere le sorgenti del
Bosna
e la città di Sarajevo. In verità la visita prioritaria era quella della
casa Egi Pat (fuga in Egitto) una bellissima struttura che accoglie
orfani: 40 piccoli e venti più grandini. Quello che colpisce in questa
casa è il clima sereno e felice che hanno tutti. Non abbiamo incontrato
un muso o un pianto. Tutti hanno il sorriso sulle labbra e lasciano
trasparire un' armonia familiare. La casa offre tutto ciò che di meglio
si possa avere e sembra paradossale ma pensiamo che almeno in questo
abbiamo da imparare.
Poco
prima eravamo andati alle sorgenti del Bosna il fiume principale della
Bosnia: da vedere. Come da vedere è la città di Sarajevo. Non bastano
queste poche righe per descriverne la bellezza. Ciò che colpisce
maggiormente sono ancora i resti della recente guerra ben visibili in
alcuni palazzi, la vicinanza di quattro religioni ed il viale dei
cecchini.
Nel
pomeriggio siamo ritornati a Gromigliak dove abbiamo conversato fino
all'inizio della messa con le suore e con un gruppo di amici provenienti
da Milano e Como.
Il
lavoro che fanno le suore è incomiabile. Non lasciamoci scoraggiare e
sosteniamole con la nostra associazione.
Ciao
Eraldo, Don Pier Paolo, Pietro |
Giovedì 17 Maggio 2012
Carissimi,
Siamo
ormai giunti al termine del nostro viaggio. Un viaggio che ci ha dato
molto. Abbiamo imparato ad apprezzare la gioia di servire l'altro in
umiltà. Abbiamo imparato che la fonte della carità è la speranza. Troppo
spesso, dalle nostre parti, non facciamo la carità ma facciamo
beneficenza perchè diamo senza dare. Diamo senza gioia, diamo come un
ricco può donare del suo superfluo. Oggi abbiamo visitato la casa per
gli anziani di Vitez, un altro gioiello dell'opera missionaria di queste
suore. Abbiamo anche fatto visita ad alcune famiglie bisognose. Siamo
entrati in una piccola casetta di due stanze: padre, madre e cinque
figli bellissimi. Abbiamo respirato la bellezza della maternità e della
paternità quando, senza ipocrisia, ci hanno detto che loro sono una
famiglia felice. Allora ci sono ritornate alla mente le nostre case
piene di ogni comfort e caso mai vuote di vita. Allora ci è tornato alla
mente che per noi i figli non sono una grazia ma un problema economico.
Allora ci sono r itornate alla mente le nostre falsità, sì le nostre
falsità perchè per noi la felicità non è l'amore che lega le persone ma
l'avere, il possedere. Allora ci è ritonato alla mente che per noi un
figlio è qualcosa da mostrare agli altri come feticcio della nostra
opulenza. Ecco perchè torniamo a casa più ricchi. Siamo ricchi della
semplicità del vivere, siamo ricchi della speranza che queste suore
danno agli assistiti, siamo ricchi di quell'amore che con grande fatica
e gioia queste suore offrono a tutti coloro che incontrano sul loro
cammino.
La
presenza di queste suore è fondamentale in questo territorio per la
povertà che ancora esiste ma anche perchè la loro è una testimonianza
forte e visibile della chiesa di Cristo.
Questi
giorni in compagnia di queste suore sono stati un tempo favorevole per
ripensare la nostra vita.
Ci vediamo presto
Eraldo, Don Pier Paolo, Pietro |
Carissimi,
è
giunto il giorno del rientro.
Questa mattina la partenza è stata
fissata alle ore 6. Il tempo fino all’ultimo non ci grazia: fa molto
freddo (-1 grado) e il paesaggio è avvolto da una fitta nebbia.
Carichiamo i bagagli in macchina e salutiamo le suore. Ci lasciamo alle
spalle il paese di Gromigliak ma portiamo con noi i volti di tutte le
persone che abbiamo incontrato, i sorrisi dei bambini e, a volte, gli
occhi lucidi di lacrime. I paesi che incontriamo si risvegliano pian
piano alla vita quotidiana che anche oggi per molti trascorrerà fra
mille problemi e difficoltà. All’improvviso il cielo si apre ad un
pallido sole e il territorio bosniaco ci appare in tutta la sua
bellezza. Pensate che questo territorio è ricchissimo di acqua. I
Bosniaci, mi ha detto suor Liberia, hanno la speranza che un giorno
questo possa essere la fonte del loro sviluppo e della loro conseguente
ricchezza. La nostra strada costeggia per lunghi tratti il fiume
Bosna che date le abbondanti piogge è molto impetuoso, in alcuni tratti
ha anche esodato senza recare però danni significativi. Siamo
diretti a Zagabria dove abbiamo l’appuntamento con suor Anna Maria che
per molti anni ha curato la casa di Gromigliak. Suor Maria fra l’altro
ci fece visita tanti anni fa insieme a suor Ghenoveva. Passiamo indenni
la frontiera e guidati dal potentissimo navigatore di Pietro senza
alcuna difficoltà raggiungiamo la casa delle suore. Solita festosa
accoglienza. Con suor Maria c’è anche la madre generale che ha un nome
difficile da pronunciare e impossibile (per me) da scrivere che
significa Gioia. Siamo invitati a restare a pranzo dove ci raggiungerà
Mons. Mauro Lalli l’addetto d’affari della nunziatura apostolica di
Zagabria conosciuto personalmente dal nostro don. Dopo pranzo siamo
invitati a visitare la Nunziatura. Nel primo pomeriggio riprendiamo il
nostro cammino di ritorno. La macchina scivola veloce verso casa che
raggiungiamo alle 8 di sera.
Un saluto a tutti
Eraldo, Don Pier Paolo, Pietro |
(*) le foto di questa
pagina sono
relative ad un precedente viaggio in Bosnia (aprile 2010)
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guarda le foto di quest'ultimo viaggio in Bosnia |