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La pagina del Congresso Eucaristico
nel sito della Diocesi di Bologna

 

Le quattro tappe del nostro lavoro
come Unità Pastorale di Castel Maggiore
insieme al Vescovo e alla Chiesa tutta di Bologna
 


 

La prima tappa: LA COMPASSIONE
{da S. Petronio alla solennità di Cristo Re}

La seconda tappa: LE ATTESE DEGLI UOMINI
{dall'inizio dell'Avvento all'inizio della Quaresima}

 

seguiranno:

La terza tappa: RITROVARE IL CENTRO DI TUTTO

La quarta tappa: IL SIGNORE CI Dà IL PANE
 

 

 

 

 

 

La prima tappa: la COMPASSIONE

 

"VOI STESSI date loro da mangiare"
{Vangelo di Matteo, capitolo 14}

Riflettiamo su questo brano del Vangelo, e chiediamoci se ci sentiamo personalmente interpellati da quel "voi stessi", e se siamo disposti a guardare le folle con gli stessi occhi di Gesù, quelli della compassione.

 

Gesù partì di là su una barca e si ritirò in un luogo deserto, in disparte. Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono a piedi dalle città. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati.

Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare».

Ma Gesù disse loro: «Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare».

Gli risposero: «Qui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!».

Ed egli disse: «Portatemeli qui».

E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla. Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene.

Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.

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La seconda tappa: LE ATTESE

 

 

Usando lo strumento della COMPASSIONE,
proviamo a guardare alle folle, ossia alle persone che ogni giorno
incontriamo nella nostra vita, e a raccogliere oppure immaginare
le risposte che darebbero ad alcune domande fondamentali

 

Alcune domande “rompighiaccio”:

- quando parlate con i vostri compagni di scuola/amici/colleghi di lavoro/vicini di casa, a quale argomento si appassionano maggiormente? (la moda, lo sport, la forma fisica e l'estetica, l'amicizia/gli affetti, la scuola/il lavoro, la spiritualità, la politica, altro...)

- da quali personaggi pubblici vi sembrano particolarmente attratti, come modelli/ "idoli"/ punti di riferimento per la propria vita?

- quali attività praticano con maggiore impegno e passione?

 

Le domande fondamentali:

- di che cosa sentono la mancanza?
- di che cosa hanno paura?
- di che cosa non riescono a fare a meno?
- cosa dà loro speranza?
- cosa dà loro gioia?
- cosa dà loro sicurezza?


Una domanda delicata:

- la Chiesa:

Personalmente, cosa trovano di buono in essa, e cosa trovano di cattivo?
E nei cristiani?
C’è qualcosa che particolarmente desidererebbero che cambiasse?
Di che cosa avrebbero bisogno, per sentirsi accolti dalla Chiesa e dai cristiani?
Come vedono il papa, i vescovi, i preti, i semplici cristiani praticanti?

 

Le risposte, siano esse singole, di gruppo, commentate o meno, vanno inviate entro e non oltre il 25 febbraio 2017 all’indirizzo ced@upcm.it per consentirne l’elaborazione e la presentazione al Consiglio Pastorale e successivamente al vescovo come contributo al piano pastorale diocesano del prossimo decennio.

 

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Le motivazioni alla base del lavoro della seconda tappa:
gli obiettivi e le domande

 

Il Vescovo ci chiama a rivolgere verso le realtà che viviamo uno sguardo proprio del nostro essere Chiesa: non sociologico, quindi, ma attento ai bisogni profondi della gente che abbiamo attorno, umilmente al servizio di Chi può dare il "pane" che sfama.

Non si tratta di un impegno isolato di ognuno di noi, ma di un movimento corale che coinvolge tutta la Chiesa di Bologna.

Cerchiamo perciò di "essere voce" dei nostri compagni/ colleghi/ amici/ conoscenti/ vicini di casa ecc., cercando di interpretarne le attese (che inevitabilmente assomiglieranno probabilmente alle nostre, dato che non siamo estranei ai luoghi in cui viviamo)

Obiettivi
Il lavoro si articola nei seguenti tre obiettivi (e negli strumenti proposti per rispondere a questi obiettivi):

1) Cercare di raggiungere il maggior numero di persone possibile.
Strumento: si andrà in TUTTI i gruppi presenti in parrocchia, per proporre lo stesso lavoro, da adattare alle diverse caratteristiche.

2) Svolgere il compito di raccolta informazioni sulle nostre realtà sollecitato dal
vescovo.
Strumento: una serie di domande per le quali formulare risposte attingendo dalle diverse situazioni di vita dei partecipanti.

3) Far maturare nei singoli e nei gruppi lo stesso atteggiamento di Gesù nei confronti della folla, attento ai bisogni, alle domande, alle inquietudini delle persone in ogni ambito in cui ci troviamo.

Strumento: guardare e prendere a modello la compassione di Gesù nei confronti delle folle come criterio per svolgere questa seconda tappa; a ogni guida di gruppo il compito poi di sollecitare questa attenzione e ideare le modalità con cui continuare a tenerla viva a seconda dei contesti.

Domande
Le domande intendono comprendere una parte di accoglienza (ascolto dei bisogni), una proposta di cambiamento, un'idea di uscita (missionarietà).

Uno degli obiettivi è ottenere delle risposte alle domande, ma questo non significa necessariamente che le domande “debbano” essere fatte alle persone che incontriamo a scuola, al lavoro, nei nostri ambienti di vita, come se fosse un sondaggio. A seconda dei gruppi e delle sensibilità, può anche essere sufficiente “mettersi in ascolto” dei vari ambienti, con attenzione e SENZA la presunzione di sapere già cosa tali ambienti risponderebbero, e comporre le risposte di conseguenza.

La gamma di domande proposte è una traccia che lascia comunque aperta ai vari gruppi e ai singoli la possibilità di scegliere le più idonee o inventarne altre, purché vengano conservate le fondamentali, che sono le seconde, e che eventualmente possono essere adattate.

 

 

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