IL MINISTERO DEL
LETTORATO
L’ufficio
liturgico del lettore è la proclamazione delle letture
nell’assemblea liturgica: di conseguenza il lettore deve curare la
preparazione dei fedeli alla comprensione della parola di Dio ed
educare nella fede i fanciulli e gli adulti. Ministero perciò di
annunciatore, di catechista, di educatore alla vita sacramentale, di
evangelizzatore a chi non conosce o misconosce il Vangelo. Suo
impegno, perché al ministero corrisponda una effettiva idoneità e
consapevolezza, deve essere quello di accogliere, conoscere,
meditare testimoniare la parola di Dio che egli deve trasmettere (cf
Rito dell’Istituzione del lettore)
Da Principi e norme
per l’uso del Messale Romano
I COMPITI DEL
LETTORE
Riti iniziali
148. Nel rito d’ingresso, il lettore può, in assenza del
diacono, portare il libro dei Vangeli: in tal caso, procede davanti
al sacerdote, altrimenti, sfila con gli altri ministri.
149. Giunto all’altare e fatta con il sacerdote la debita
riverenza, sale all’altare, depone su di esso il libro dei Vangeli e
va a occupare il suo posto in presbiterio con gli altri ministri.
Liturgia della Parola
150. Proclama all’ambone le letture che precedono il Vangelo,
in mancanza del salmista, può anche proclamare il salmo
responsoriale dopo la prima lettura.
151. In assenza del diacono, dopo l’introduzione del
sacerdote, il lettore può suggerire le intenzioni della preghiera
universale.
152. Se all’ingresso o alla comunione non si fa un canto, e
se le antifone indicate sul messale non vengono recitate dai fedeli,
le dice il lettore al tempo dovuto.
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