La Caritas
Il
modo comunitario di vivere la misericordia di Dio
Cos’è e
cosa non è
La Caritas non è la carità – la carità è personale, la Caritas è
comunitaria. La Caritas non è un’associazione di volontariato - è
parte della Chiesa universale e locale, come organo di animazione
pastorale per sensibilizzare e coinvolgere la comunità cristiana a
manifestare l’amore di Dio attraverso l’amore al prossimo. La
Caritas è il modo comunitario di
vivere la misericordia di Dio. Vediamo
il profilo che la Caritas ha assunto nell’Unità pastorale di Castel
Maggiore.
La storia
La Caritas è presente sul territorio di Castel Maggiore da
moltissimi anni. Il primo nucleo venne costituito ufficialmente
nella parrocchia di S. Andrea nel 1976, inserita quale organismo
operativo insieme agli altri gruppi di studio e di animazione
pastorale. Esisteva già un piccolo gruppo di persone che si
prodigava ai fratelli malati o bisognosi ma si trattava di passare
da una posizione per così dire assistenziale a un atteggiamento di
testimonianza diretta, concreta, non delegata, ma assunta in proprio
per divenire espressione dell’intera comunità. Nella parrocchia di
S. Bartolomeo venne istituita nel 1984 e in quella di Sabbiuno
all’avvento dell’Unità pastorale nel 2008. Più recentemente è
iniziato un proficuo rapporto anche con la comunità di Funo di
Argelato. Con l’istituzione dell’Unità pastorale si è reso
necessario trovare un coordinamento fra le tre Caritas al fine di
ottimizzare la presenza sul territorio.
Attività
della Caritas
Per svolgere la propria attività a livello locale, la Caritas si
serve innanzitutto del Centro di ascolto, e inoltre propone,
promuove e anima diverse altre
iniziative più specifiche
Il Centro di Ascolto è uno
strumento per conoscere i bisogni emergenti sul territorio
attraverso l’ascolto diretto delle persone in difficoltà le quali
possono e devono sperimentare l’accoglienza e l’aiuto concreto di
tutta la comunità cristiana. Il CdA amplia la riflessione sui
problemi per essere in grado di capire i bisogni e rispondervi in
modo adeguato. Per svolgere al meglio la propria attività in ordine
alla soluzione delle situazioni di bisogno il CdA si collega con le
altre realtà sociali e caritative sul territorio.
Attualmente nell’Unità
pastorale di Castel Maggiore vi sono tre Centri di Ascolto: il
martedì mattina presso la parrocchia di S. Bartolomeo, il giovedì
mattina presso la parrocchia di S. Maria Assunta di Sabbiuno e il
sabato mattina presso la parrocchia di S. Andrea. L’assistenza si
concretizza principalmente nella consegna settimanale di una spesa a
famiglie in difficoltà e nella possibilità di scegliere vestiario
messo a disposizione secondo la necessità di ognuno. Ogni
famiglia/individuo può poi accedere al Centro di Ascolto per
presentare le proprie necessità personali di carattere materiale e
non. Mediamente vengono assistite settimanalmente dalle 120 alle 150
famiglie (considerando una media di 3 persone a famiglia si va da un
minimo di 360 a un massimo di 450 persone) suddivise nelle tre
parrocchie.
Chi opera
in Caritas
Premesso che è la comunità nel suo insieme che esercita il servizio
della carità e che la Caritas ne è strumento di stimolo e
sensibilizzazione, attualmente nelle tre parrocchie dell’Unità
pastorale, e con alcuni elementi anche della parrocchia di Funo,
sono una quarantina le persone che si dedicano direttamente alle
attività utili ad assistere chi è nella necessità di usufruire del
servizio. Oltre al rapporto diretto di ascolto e accoglienza delle
persone che si presentano, vi è tutto il lavoro di preparazione
delle derrate alimentari (dallo scarico del furgone che le porta
fino alla confezione delle sportine da consegnare) e dell’altro
materiale (soprattutto vestiario) donato e distribuito, e poi la
parte amministrativa e quella organizzativa. Sono tanti modi diversi
di collaborare all’opera generale di assistere chi è nel bisogno.
Come si
sostiene la Caritas
– Attraverso un rapporto consolidato con il Banco alimentare di
Imola che mensilmente la rifornisce di alimenti di prima necessità
(latte, pasta, biscotti ecc.) in relazione al numero degli utenti
che ne hanno diritto rispetto al reddito presentato. La Caritas
comunque, proprio perché va oltre al mero rapporto bisogno/reddito,
ha ampia autonomia rispetto all’assistenza.
– Con raccolte mirate di alimenti e altro (es. materiale scolastico,
detersivi, pannolini) fatte nelle parrocchie nelle domeniche di
Avvento e Quaresima.
– Mediante donazioni liberali di parrocchiani e non, soprattutto
capi di abbigliamento e altro materiale vario.
– A tutto questo si aggiungono le preziose donazioni in denaro fatte
da singoli, da associazioni come l’Azione cattolica, dalle famiglie
dei bambini che ogni hanno fanno la prima comunione e vogliono
condividere la propria festa con tanti fratelli, dai cori che
devolvono le offerte per il proprio servizio, dal ricavato delle
offerte della messa del Giovedì santo che celebra specificamente il
comando dell’amore, e dei
mercatini di solidarietà.
Rapporto
con la diocesi
La diocesi fornisce il sostegno e la formazione per gli operatori
Caritas locali, perchè l’orizzonte in cui riconoscersi e collocarsi
è sempre la Chiesa, diocesana e universale. Recentemente la Caritas
di Bologna ha dato vita al progetto “Gua(R)dare” che ha lo scopo di
consolidare il legame fra la Caritas diocesana e le parrocchie con
attività di ascolto, coordinamento, sensibilizzazione,
progettazione.
Rapporto
con il territorio
La Caritas opera in stretto contatto con i servizi sociali del
Comune, e il rapporto con l’Ente locale è eccellente, tanto che nel
2010 l’onorificenza civica dell’ape d’argento è stata conferita a
Giuliana Ferraresi, per oltre trent’anni responsabile Caritas della
parrocchia di S. Andrea.
Con gli assistenti sociali non solo del comune di Castel Maggiore ma
anche di qualche comune limitrofo esiste un rapporto pressoché
continuativo di incontri per fare il punto delle situazioni delle
persone che si rivolgono alla Caritas. Tutte le persone che si
rivolgono alla Caritas passano dai servizi sociali, sono da loro
conosciute e insieme si cerca di operare, ognuno con la propria
specificità, per il meglio dell’individuo. Ogni intervento di
qualsiasi genere viene confrontato e condiviso fra la Caritas e gli
assistenti sociali. Da diversi anni i responsabili Caritas
partecipano agli incontri per la Consulta comunale del welfare.
Incontri molto proficui sia per la conoscenza di tutte le
associazioni del territorio sia per le tematiche affrontate. Si sta
lavorando a un progetto sociale di redistribuzione viveri e merci in
collaborazione con la Consulta delle attività produttive e
recentemente è stata fatta una raccolta straordinaria della Colletta
alimentare devoluta alla Caritas.
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