Progetto Orti a
Sant'Andrea
Camminare insieme
coltivando verdure e relazioni
Nell’autunno del 2018 la Caritas diocesana ha
proposto il “progetto orti” alle parrocchie dell’Unità Pastorale di Castel Maggiore. Tutto è cominciato con l’invito visitare l’orto di
Villa Revedin, sede del seminario arcivescovile; orto bellissimo,
inserito in una cornice meravigliosa con una vista che abbraccia
tutta Bologna.
Lì, oltre ai rappresentanti della Caritas, abbiamo conosciuto le
persone del
Cefal
(cooperativa che si occupa della formazione di
persone in situazioni di svantaggio sociale) e gli “ortolani” che ci
hanno accolto in un clima festoso e armonioso. Fra gli altri ci ha
colpito una donna di mezza età che raccontava come quell'esperienza
l'avesse cambiata e quanto fosse riconoscente a tutor e docente
agronomo che le avevano trasmesso conoscenze su come prendersi cura
di una pianta... piantandoci vicino piante amiche... come
proteggerla allontanando gli insetti cattivi e lasciando nella terra
quelli buoni che lavorano per nutrirla meglio... le avevano
dimostrato fiducia e lei anche se insicura e sfiduciata in quel
periodo aveva provato a mettere in pratica insieme al suo "gruppo di
amici" quanto appreso, e come grazie a questa esperienza era
cambiata, ora era più forte, si sentiva utile e più sicura.
Dopo vari incontri e sopralluoghi nelle parrocchie di Castel
Maggiore da parte del Cefal, è stato deciso il pezzetto di terra che
aveva le giuste caratteristiche e il 6 maggio è nato “L’ORTO”
all’ombra del campanile della chiesa di S. Andrea.
Questo è l’orto della comunità di tutta l’Unità Pastorale ed è un
orto straordinario perché insieme ai pomodori e all’insalata sta
crescendo anche un frutto molto speciale: la relazione. C’è un
gruppetto di 6 persone, conosciute dalle Caritas del territorio, che
due volte alla settimana, sotto la guida umana e sapiente di Giulio
(l’agronomo) e Vincenzo (tutor), zappano, piantano, irrigano, sudano
e guardano incantati ciò che il miracolo della natura fa nascere.
Persone fragili, con difficoltà economiche e personali a cui la vita
non ha regalato molto; persone con trascorsi molto pesanti, eppure
sono lì con gli occhi pieni di gioia, hanno fatto “gruppo” lavorando
insieme, e ci accolgono sempre con il sorriso, ci parlano con
nostalgia delle loro terre di origine, ci raccontano le loro storie,
la loro vita, le loro speranze:
“... sai, mio figlio è stato promosso!”.
“... sai, alla mattina arrivo un po’ prima perché vado in chiesa per
salutare il Signore e a ringraziarlo per questa opportunità”.
“Che bello che ci sono sempre tante persone che ci vengono a
trovare, ci sentiamo parte di una comunità…”.
“Grazie per la merenda… Grazie per l’acqua fresca…”.
“A settembre forse mi prendono a lavorare in un bar…”.
“Vieni a vedere cosa abbiamo fatto la volta scorsa…”.
Sono loro i veri protagonisti, noi gli ospiti che li andiamo a
trovare e che dopo essere stati con loro li salutiamo più ricchi
interiormente, perché con la loro semplicità ci insegnano a cosa può
portare un piccolo cammino insieme.
Adesso a Sant'Andrea dove c'era erbaccia e silenzio dopo tanta
"fatica di squadra" ci sono le prime piantine messe a dimora,
accudite, rigogliose. Quei due giorni alla settimana oltre alle
zucchine, peperoni e pomodori si coltivano conoscenze, dialoghi,
intrecci di cultura e scambi del vissuto e attraverso il "fare" si
incentiva la fiducia nelle proprie capacità e senso di appartenenza.
Anche i volontari sono fili di intreccio nella realizzazione di
questa esperienza di vita, e dunque chiunque lo desidera è invitato
a vedere e toccare con mano come si coltivano gli orti ma sopratutto
le relazioni. Se poi qualcuno desiderasse collaborare un po' è il
benvenuto. Vi aspettiamo tutti i martedì e venerdì mattina dalle
9.30 alle 12.30.
Caritas Unità Pastorale
Castel Maggiore
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