Eraldo Gaetti
Ordinato Diacono il 24
Maggio 2008
Mi
chiamo Eraldo Gaetti, sono nato 56 anni fa, sono sposato con Luisa
e condivido con lei la gioia di due figli: Stefano e Chiara. Sono
residente a Castel Maggiore ormai da 46 anni e sono inserito nella
comunità di San Bartolomeo di Bondanello dal 1980. In parrocchia sono
stato catechista, ho seguito, con altri, la costituzione del Consiglio
Pastorale Parrocchiale, la programmazione di corsi di formazione
nell’ambito della evangelizzazione e catechesi per gli adulti,
l’organizzazione della “Peregrinatio Mariae” e quant’altro il
parroco ha ritenuto affidarmi in questi anni. Nel 1997 sono stato
istituito lettore e nel 2007 accolito. Ora, dopo un triennio di
preparazione, sabato 24 maggio 2008 sarò ordinato diacono. E’ questa una tappa
molto importante nella mia vita di fede, di uomo, di sposo, di padre. Mai,
un tempo, avrei potuto immaginare o pensare che il Signore mi avrebbe
voluto condurre fin qui:
“Veramente tu sei un Dio misterioso, Dio di Israele, salvatore” (Is 45,
15). Inizia per me, questo 24 maggio, quello che i cursillisti
chiamano il quarto giorno: il giorno del fare, il giorno in cui, inserito
con pienezza nella comunità, sarò chiamato ad essere segno concreto di
Gesù, servo della sua Chiesa. Servo della parola che il diacono è chiamato
a portare a tutti, con speciale riguardo là dove l’uomo vive la propria
quotidianità. Servo della carità, per testimoniare Gesù che, umile e
povero, si è donato liberamente, in assoluta obbedienza al Padre, per la
salvezza di ogni uomo. Servo della pace, che nasce dal sacrificio
eucaristico, che ci invita alla comunione fraterna. Servo della missione,
per essere testimone credibile dell’amore di Dio.
Il diacono è anche detto il “ministro della soglia”, uomo mite, discreto,
che non accentra, attento ai lontani, che vuole essere ed è fra la gente
strumento nelle mani del Signore. Indica, inoltre, un uomo che accetta e
vive la corresponsabilità per valorizzare i tanti e più diversi carismi
che sono nella Chiesa.
Mi aspetta un compito non facile, se pensato solo in riferimento alle mie
forze, ma sicuramente pieno di buoni frutti, se saprò affidarmi ogni
giorno, con l’aiuto delle vostre preghiere, a Colui che tutto può e che fa
nuove tutte le cose. |