IL DIACONO RENZO, UNA PRESENZA CHE
CONTINUA
E’ passato come una meteora, ma è rimasta indelebile in noi la sua scia
luminosa. Se gli eventi della storia non sono casuali, ma sono
sapientemente condotti dalla mano di Dio; se per tracciare questa storia
Dio si serve degli uomini, allora anche il passaggio di Renzo nella
piccola storia della nostra unità pastorale ha un senso, che spetta a noi
leggere e riconoscere.
Forse Dio ce l’ha mandato proprio in questo tempo per semplificarci la
ricerca dello stile di vita della nostra nuova unità pastorale, perché
Renzo l’ha pienamente incarnato. Perciò ha qualcosa da dire a tutti noi.
Come ha detto don Pier Paolo nell’omelia delle esequie, Renzo è stato
annunciatore del Vangelo; ha combattuto le battaglie della vita
trasformando le sofferenze in atti d’amore; ha vissuto in umile servizio
ai fratelli. E’ questa la scia luminosa che ciascuno di noi è chiamato a
seguire per essere testimone credibile del Risorto nella società.
E’ in quest’opera non saremo soli, perché Renzo non ci ha lasciati: lo
incontreremo tutte le settimane nell’Eucaristia della messa domenicale,
unito a Gesù che fedelmente ha servito. Per questo, se piangiamo per aver
perso un amico, ci consoliamo al pensiero di aver guadagnato un protettore
e una guida.
Questo vale soprattutto per Eraldo, che il 30 marzo verrà ordinato diacono
permanente e per Francesco, che il 13 gennaio ha presentato davanti al
Vescovo in cattedrale la sua candidatura al diaconato. Raccoglieremo la
sua eredità cercando di essere come lui segno nella comunità della
presenza di Cristo, il quale si è fatto “diacono”, cioè il servo di tutti.
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