Seguiamo i nostri
Diaconi
sul Cammino di
Santiago de Compostela
I nostri due diaconi stanno
percorrendo questo Cammino portando le preghiere di tutta
l'Unità Pastorale di Castel Maggiore. |
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Su questa pagina è
possibile seguirli giorno per giorno grazie agli SMS ed
alle e-mail che ci mandano all'arrivo di ogni tappa |
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Giorno |
Tappa |
Km. |
29 Maggio |
Chiesa
di S. Bartolomeo: Benedizione
ai pellegrini ed alle loro mogli che li raggiungeranno per la
seconda metà del cammino
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- |
30 Maggio |
Bologna Centrale ore 16,18 -
Milano
Milano Centrale ore 19,40
arrivo a Perpignan ore 6,16 del 31/5
sms: Siamo sul Dalì, trenino diesel un po' decadente,
per nulla chic con poltrone letto spero comode. I
vip non ci sono comunque tutto bene |
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treno |
31 Maggio |
Perpignan - Toulouse - Bayonne -
Saint Jean Pied de
Port
sms: Siamo arrivati a Perpignan, tempo brutto |
sms:
Siamo a Bayonne, piove e fa freddo. Fin'ora abbiamo mangiato solo
panini |
sms:
Saint Jean Pied de
Port -
Qui e' un mercato, sembra
di essere a S. Marino e non all'inizio di un pellegrinaggio |
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treno |
Inizia il Cammino |
1° Giugno |
Saint Jean Pied de
Port - Roncesvalles
L'attraversamento dei Pirenei è passaggio
impegnativo: il sentiero è quasi sempre in salita, con una
pendenza a tratti accentuata; si attraversano boschi fitti di
castagni, faggi, abeti con un sottobosco rigoglioso
e-mail: Carissimi,
i pellegrini riescono ancora a stupirvi con i mezzi messi a
disposizione dalla tecnologia. Siamo a Roncisvalle e la prima
tappa è andata bene, le gambe girano e la fatica non si fa
sentire. Il tempo non ci è amico, fa freddo però almeno non
piove. I pellegrini si sono modernizzati, c'e chi si fa
accompagnare in taxi, altri, e sono la maggioranza, vivono
questa esperienza dal punto di vista meramente sportivo. I
materiali usati sono da urlo. La città di Saint Jean Pied de
Port ormai è una cittadina turistica, i prezzi sono lievitati e
il pellegrinaggio è diventato un businnes. Ogni giorno vi
ricordiamo nelle preghiere. Oggi volevamo pregare dicendo un
rosario per voi, ma la fatica era tanta e ci mancava il fiato.
Comunque basta l'intenzione. Ancora non siamo riusciti a
partecipare ad una Messa: gli orari proprio non coincidono.
Oggi abbiamo un dilemma: andare a Messa o cenare visto che sono
tre giorni che andiamo a panini. Noi abbiamo già la risposta ma
se qualcuno avanza tiepidamente una controproposta entro le
19,50 ci adegueremo. A parte gli scherzi, l'avventura è molto
stimolante e speriamo ricca di buoni frutti spirituali.
Un abbraccio a tutti
Eraldo e Francesco |
e-mail:
Carissimi,
questa sera siamo andati alla Santa Messa del Pellegrino
(ovviamente dopo aver ben cenato con solo 9 euro: fusilli al
sugo di salsiccia -scotti-, trota e patate, dessert , vino di
mesa -13 gradi- acqua). Al nostro tavolo c'erano diverse persone
di altrettante nazionalità. La Messa del pellegrino è stata una
bella sorpresa. Contrariamente a quanto pensavamo, la chiesa
era piena e moltissime persone si sono accostate alla santa
comunione. Evidentemente la radice cristiana di questo percorso
è ancora molto viva nelle persone. Certo comunque che il
contorno che al di fuori dell'ambito religioso si respira è
quello meramente mercantile e consumistico. Comunque rispetto
alle prime deludenti impressioni ci stiamo ricredendo e il
pellegrinaggio ci sta sempre più coinvolgendo. Per darvi un'
idea di quanti siamo, all'inizio della messa l'abate ha salutato
i pellegrini di diverse nazionalità che saranno state una decina
compreso il giapponese e il coreano. Al termine della messa è
stata impartita ai pellegrini una speciale benedizione che
risale al 1100 e la stessa è stata detta in diverse
lingue. Domani con ogni probabilità modifichiamo la tappa e lo
stesso faremo altre volte in quanto occorre andare a caccia di
rifugi liberi stante il gran numero di pellegrini. Rassicuriamo
comunque le pellegrine che il 18 saremo puntuali
all'appuntamento. Durante il Vespro abbiamo ricordato nella
preghiera l'unita pastorale e tutti coloro che di persona ci
avevano invitato a pregare anche per loro. Per chi volesse
pensarci domani dalle ore 7 saremo sulla tratta Roncisvalle -
Zubiri.
A presto
Eraldo e Francesco |
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25 |
2 Giugno |
Roncesvalles - Zubiri
E' anche questa una tappa di montagna, però più dolce della
precedente. Siamo nella Navarra pedemontana, sempre in zona
pirenaica. Passando attraverso i boschi di abeti, roveri e pini
si può avere un'idea di cosa doveva essere il Cammino medievale.
sms: siamo a Zubiri in Navarra, terra molto verde e poco
popolata: una mini Svizzera. Peccato niente sole, però no
pioggia, ostello molto spartano. |
e-mail: Oggi a tavola eravamo casualmente
seduti con un filippino e un canadese di origine filippina.
Eraldo si è dimostrato un navigato comunicatore riuscendo a
parlare con loro per quasi un'ora senza sapere parlare le loro
lingue; sorpresa delle sorprese il filippino era un anziano
prete gesuita rettore dell'Università di Manila. A Zubiri la
messa doveva esserci alle ore 18; abbiamo atteso per un'ora con
altri pellegrini che arrivasse il prete ad aprire la chiesa e a
dire la messa, ma invano. Qualcuno ci ha detto che deve aver
avuto un improvviso funerale.
alla prossima
Eraldo e Francesco |
sms ore 2:35 del mattino : Non riesco a
dormire, c'è un "concerto a sette voci" ... pazzesco!
Pazienza.
Eraldo |
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23,5 |
3 Giugno |
Zubiri - Pamplona Il
rio Arga ci orienta nel cammino verso Pamplona. Il sentiero si
articola in buona parte seguendo gli antichi tracciati a media
altezza sul lato della valle. E' un continuo salire e scendere:
a risaltare sono i fitti boschi e i paesini che sembrano essere
rimasti fermi ad altri tempi.
sms: Siamo
arrivati a Pamplona, oggi sole. Lungo il cammino no bar,
no negozi e paesi deserti, per cui digiuno forzato. Nel
pomeriggio dopo il riposino, visita alla città tanto per
fare due passi in più. |
sms:
Siamo alla cucina dell'ostello, ci siamo fatti gli
spaghetti alla carbonara (buoni) poi insalata e frutta:
il tutto al costo di 4 euro. Dopo giro della città, poi
a dormire. |
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19 |
4 Giugno |
Pamplona –
Puente la Reina
Questa tappa non presenta particolari difficoltà tranne la
salita dell'Alto del Perdon; questa altura di 734 metri, situata
nella omonima sierra, la si incontra dopo Zariquiegui. Lo si
vede da lontano, con la sua fila di moderni mulini a vento,
elemento che qui è il vero dominatore.
sms: Siamo a Puente la
Reina, oggi c'è il sole e fa più caldo. Anche questa
noche il "trombone": per fortuna ho recuperato i
tappi per le orecchie. Fra un po' facciamo la spesa per
mangiare. Oggi ho camminato con le mutande appese allo
zaino per asciugarle: anche questo è cammino.
Eraldo |
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23,5 |
5 Giugno |
Puente la Reina
- Estella La tappa
non presenta particolari difficoltà, Si esce da Puente la Reina
passando per il famoso ponte che l'antica tradizione vuole
venisse attraversato dai pellegrini scalzi. Si percorre un
tratto dell'antica strada romana e si attraversa la collinosa
campagna incontrando un ponte medievale sul rio Salado.
sms
ore12:52: Siamo
appena arrivati a
Estella,
nonostante qualche acciacco.
In attesa che apra
l'albergo parrocchiale. Oggi tappa facile, fa caldo
anche se non c'è il sole. |
sms: Questa sera abbiamo mangiato tutti insieme la cena
offerta dall'ospitalera. E' stata una bella serata
multietnica. Ma ciò che farò fatica a dimenticare è
stata la messa di corsa di un giovane prete, arrivato
all'altare inseguito a distanza dai chierichetti. Non so
se era valida; a ogni buon conto avevamo la prefestiva.
Ci ha dato la benedizione dei pellegrini in varie
lingue. |
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22 |
6 Giugno |
Estella –
Los Arcos E'
l'ultima tappa in Navarra e per la prima volta si è immersi in
ampi e affascinanti spazi di solitudine. Il dilemma è se deviare
verso il monastero di Irache, il più antico degli hospitales per
i pellegrini. Dalla fontana, accessibile a tutti sgorga del buon
vino.
sms: Siamo arrivati a
Los Arcos,
va tutto bene; ci stiamo temprando alla fatica , ma non
al sole e cio' e` bene |
e-mail:
Carissimi, finalmente abbiamo trovato una postazione
internet. Vi scriviamo da Los Arcos e abbiamo concluso
la 6 tappa lasciandoci alle spalle la provincia di
Navarra. Oggi grazie al nostro passo abbiamo evitato un
maxi temporalone che ci avrebbe annegato. Ieri per la
prima volta abbiamo alloggiato in un albergo
parrocchiale. L'accoglienza e stata veramente super .
Oltre ad un posto per dormire ci hanno offerto cena e
prima colazione il tutto con offerta libera. Ieri
domenica siamo andati a messa. Abbiamo riscontrato una
certa attenzione verso i pellegrini in quanto la seconda
lettura era in inglese e ci ha dato anche la benedizione
del pellegrino alla fine. Bisogna pero dire che nel
complesso e stata una messa un po' strana, nel senso che
era un prete che andava di corsa tanto e vero che
all'ingresso i chierichetti lo inseguivano per tenere il
passo. In più ha celebrato una messa tutta sua: ha
iniziato la consacrazione senza l'ostia e durante la
messa ha più volte fatto canti mariani. Abbiamo i primi
acciacchi Eraldo a un ginocchio e Francesco al tallone
comunque andiamo avanti perentori e ci riteniamo
fortunati perche c'e chi sta peggio. Le chiese
sono quasi sempre chiuse e le vediamo solo
all'esterno d'altra parte cosa si può aspettare da paesi
che sembrano deserti e si rianimano solo a tarda notte.
A Pamplona fino alle sette della sera non c'e anima viva
in giro, poi la città sembra sprofondare in una festa
perenne. Abbiamo anche assistito, in silenzio, ad una
manifestazione irredentista basca. I paesaggi che
incontriamo sono stupendi e proprio il cammino ce li fa
assaporare in tutta la loro tranquillità . Portarsi
dietro lo zaino non vuol dire solo sopportare un peso
ma e ugualmente faticoso rifare casa ogni giorno al buio
e nel trambusto generale. Veramente qui si impara l'essenzialità
perche della roba che ci siamo portati dietro potevamo
ancora ridurne una parte. Ormai abbiamo incominciato a
conoscere i nostri compagni di viaggio e a volte con
nostra sorpresa sono diversi da come ci immaginavamo .
Per esempio abbiamo incontrato un fiorentino un po'
fastidioso e petulante ma sorpresa ce lo siamo trovati a
Messa una mezzora prima che la stessa iniziasse. Quindi
mai giudicare. Vi pensiamo nella nostra preghiera
quotidiana. Le chiese che all'interno siamo riusciti a
visitare presentano altari barocchi veramente stupendi e
grandiosi fatti di legno ed ricoperti di lamina d'oro
si coglie in questo tutta la potenza della Spagna nei
secoli d'oro.
Ciao
Eraldo e Francesco |
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21 |
7 Giugno |
Los Arcos
- Logrono Oggi lasciamo la Navarra ed entriamo
in una nuova regione, La Rioja, famosa in tutta la Spagna per
l'eccellente produzione vinicola. E' una tappa un po' temuta per
le continue salite che la movimentano.
sms : Oggi piove, tappa
lunga, ci siamo infangati, ma siamo a Logrono nella
provincia Rioja. Ho qualche dolorino muscolare un po'
fastidioso ma è normale dopo tanti chilometri. A pranzo
abbiamo mangiato ali di pollo fritte alla faccia del
colesterolo. Ora riposo.
Eraldo |
sms: Siamo a Logrono. Andiamo veloci e acciaccati per
qualche dolorino. Abbiamo preso acqua per tutto il tempo
e le previsioni non sono buone, ma il pellegrino non si
ferma per così poco.
Francesco |
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28 |
8 Giugno |
Logrono -
Najera La regione
riojana è per lo più caratterizzata da fertili pianure ondulate,
con valli ben coltivate e paesi con negozi e servizi. In questa
tappa c'è un solo paese intermedio, Navarrete.
e-mail: Carissimi vi
scriviamo da Najera, abbiamo due notizie, una buona
l'altra meno buona. La buona e che non piove più, la
cattiva e che Eraldo, oggi ha dovuto lasciare il
percorso a metà perchè ha una forte tendinite alla
gamba. Speriamo che domani sia tutto passato per
proseguire indefessi verso la meta. Vi sapremo dire.
Siamo in una zona vinicola dove il vino e buono e costa
poco. la cosa ci fa molto piacere perche cosi
pasteggiamo a litri di vino. La cosa sorprendente e che
durante il tragitto abbiamo trovato distributori di vino
ai pellegrini, evidentemente hanno capito che il vino fa
meglio dell'acqua, il prof. puntualizza che era cosi
anche dieci anni fa. Quello che sicuramente e cambiato e
lo spirito generale del pellegrinaggio. Il pellegrino
ora e una mucca da mungere, pensate che per visitare una
delle poche chiese aperte al mattino bisogna pagare un
euro, oppure dove una volta c'era la signora Felicia che
dava gratuitamente fichi e prugne ai pellegrini ora c'e
una tizia che chiede due euro per mettere un timbro. Il
fatto che ormai il pellegrinaggio e un affare lo si può
vedere attraversando i paesi che sono pullulati di
alberghi, ristorante, camere da affittare ecc. In ogni
paese c'e una bella chiesa romanica/gotica con interni
barocchi di grande sfarzo tanto che l'altare a volte
passa in secondo piano. Pensate che in una celebrazione
il sacerdote, e quindi l'eucarestia, erano coperti da
sei grandi candelabri e alle spalle c'era una folla di
statue di santi che attiravano l'attenzione. Abbiamo
anche incontrato, finalmente, un prete che ha fatto
accoglienza ai pellegrini al termine della messa, dove
gli italiani pur essendo solo secondi agli spagnoli
nell'albergo erano solo tre. A Logrono abbiamo
assistito alla messa nella cattedrale che e un edificio
veramente bello e dove si può ammirare anche un dipinto
di Michelangelo. A differenza di dieci anni fa quando al
pellegrino venivano offerti menu grassi , unti e poco
digeribili, oggi la cucina e migliorata tanto che
mangiare al menu del dia o del pellegrino costa poco e
si gode. Il prof. aggiunge con buon vino e poca spesa. A
proposito non temete , le difficoltà si incontrano ,
gli imprevisti anche ma siamo decisi a tenere duro fino
alla fine
A presto
Eraldo e Francesco |
sms ore 21.10:
Siamo determinati a proseguire nonostante qualche
acciacco. Continueremo come da programma
Eraldo e Francesco |
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29 |
9 Giugno |
Najera –
Santo Domingo de la Calzada
Il percorso è sicuramente più piacevole e rilassante della
giornata precedente: si svolge interamente tra campi coltivati,
vigneti e sentieri agricoli; a volte procede parallelo alla
statale nazionale ma senza toccarla.
sms :
Oggi riposo, sto meglio. Se continua così domani
cammino. Sono a Rioja, la città dei galletti e qui è
festa in tutta la regione. Questa sera dormo dalle
monache. Il tempo è bello.
Eraldo |
sms : Sono
arrivato a Santo Domingo de la Calzada. Oggi qui è tutto
chiuso per la festa della Rioja. I galletti si possono
vedere solo a pagamento e ... allora li pago a tavola.
Domani si riprende in due.
Francesco |
Bisogna
precisare che nella cattedrale di questa città, a fianco del
monastero dove dormono i Pellegrini, vi è una nicchia con due
galli per ricordare il miracolo del gallo cotto e ritornato in
vita. Si sentono cantare appena si entra in chiesa e le monache
sono addette alla loro cura e tourn over. Assurdo che ora si
debba pagare per vederli!
Anche questo non è un bel segno del Cammino come businnes ... |
21 |
10 Giugno |
Santo
Domingo de la Calzada - Belorado
In questa tappa lasciamo la provincia/regione di La Rioja per
entrare nella grande e storica Castiglia-Leon. Grazie alla
recente realizzazione di una pista pedonale che procede
parallelamente alla statale, è diminuito per il pellegrino il
pericolo di incidenti.
e-mail: Carissimi,
faccio un dispetto a Eraldo, e mi connetto mentre sta
facendo la doccia. Ho controllato le notizie pubblicate
sul sito e relative al nostro pellegrinaggio: per
fortuna niente di compromettente è stato pubblicato.
Oggi e una bella giornata perche Eraldo ce l'ha fatta a
fare la tappa, nonostante la tendinite. ma il tempo é
veramente inclemente: freddo e pioggia. Ieri abbiamo
dormito all'albergo delle monache cistercensi, per amore
di patria, ma ci siamo pentiti perché era veramente
squallido in confronto a quello municipale, che era
nuovissimo. Abbiamo assistito però ai vespri delle
monache, circa una quindicina che però cantavano come se
fossero tutte soliste: meglio il coro di Bondanello. ha
detto messa un vecchio prete tutto artrosico, che
camminava a fatica e aveva le mani rattrappite. Ha fatto
però una splendida omelia, che siamo riusciti a capire.
Le tappe di ieri e di oggi erano riposanti; ora ci
aspettano quelle impegnative. Sta finendo il credito e
devo chiudere.
Da Belorado passo e chiudo.
Francesco |
sms: Sono a Belorado e ci
sono arrivato con le mie gambe. Oggi giornata autunnale
con pioggia e freddo. Il paesino non è un granché quindi
nel pomeriggio riposerò. Eraldo |
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22,5 |
11 Giugno |
Belorado –
San Juan de Ortega - Atapuerca
Dopo la fastidiosa vicinanza dell'asfalto di ieri, finalmente la
Castiglia riceve il pellegrino nel suo paesaggio aspro, duro e
affascinante. Si cammina tra gli infiniti campi e altipiani
della regione, dove la cognizione del tempo sembra svanire.
Scambio di sms tra i
pellegrini sul Cammino di Santiago ed i pellegrini in
cammino per S. Luca
sms: Siamo sui Montes
de Oca: passeggiata rilassante di 30 Km. Non ci ferma
più nessuno
Francesco
sms: Noi invece stiamo
salendo a S. Luca. Questa mattina abbiamo preso tanta
acqua!
sms: Qui invece c'è il
sole finalmente. Un saluto a tutti i pellegrini
bolognesi
Francesco |
sms: Hola a tutti!! Siamo a Atapuerca. Dopo 29 km la
gamba regge come spero il tempo che oggi è stato buono.
Ho saputo che voi pellegrini vi siete bagnati. Domani
Burgos poi la mesetas e dopo Leon dove finalmente
appuntamento con le mogli. Eraldo |
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29,5 |
12 Giugno |
Atapuerca - Burgos
La tappa inizia tra gli ultimi boschi dei Montes de Oca e la campagna
castigliana. Gli ultimi 10 Km di questa tappa invece metteranno a dura
prova i pellegrini per le strade asfaltate e l'attraversamento
della zona industriale di Burgos.
sms ore 8.10: Stiamo
andando a Burgos. Eraldo ha ancora problemi alla gamba.
Tappa leggera. Ce la faremo.
Francesco |
e-mail: Non ci siamo ancora
persi sull'altopiano della Meseta, ma siamo a Burgos,
dove siamo arrivati dopo un attraversamento di periferia
veramente estenuante. Ci siamo arrivati nonostante
alcuni problemi fisici che la nostra volontà di ferro ha
facilmente, faccio per dire, superato. Ci rendiamo conto
di essere in ritardo sulle comunicazioni giornaliere, ma
da giorni non abbiamo avuto modo di accedere a una
postazione internet. Avremmo tante cose da dire, vediamo
di dirne alcune: Il cammino ci riserva sempre delle
sorprese e delle curiosità. Innanzi tutto i personaggi
che si incontrano. Ve ne sono alcuni veramente spassoso
e divertenti . C'e ad esempio un tizio che noi abbaiamo
soprannominato lo scamano perche al suo bastone
bicornuto ad ogni tappa attacca la qualunque, ci sono i
giapponesi che si contendono il primato olimpico di
arrivare per primi alla meta successiva ungendosi
perbenino tutti i muscoli alla mattina. il risultato e
che nel pomeriggio stanno in branda a dormire fino a
cena. Poi ci sono i figli del vento e gli adoratori del
dio sole tutta gente legata alla new-age. Poi ci sono i
galletti stagionati che agganciano le tardone esibendosi
in prove di agilità con scarso successo. Altra sorpresa
sono gli incontri. Come è stato, se vi ricordate con il
rettore della facoltà di Manila, anche l'altra sera a
cena eravamo in compagnia di due spagnoli. Ebbene
abbiamo fatto una lunga conversazione sulla storia
spagnola e del cammino di Santiago rendendoci conto di
trovarci di fronte ad un esperto che ci ha raccontato
l'origine della credenziale che vi sintetizziamo: la
credenziale era un documento che all'origine serviva per
dimostrare che si era scontato una penitenza o anche una
pena per un delitto commesso. In altre parole con
l'avvallo del papa per quanto riguarda la penitenza
confessionale e l'avvallo del re per quanto riguarda la
pena civile il rampollo di turno partiva era esentato
dai pedaggi e una volta arrivato a Santiago veniva
amnistiato da ogni pena e la credenziale serviva per
dimostrarlo. Visto che abbiamo un po' di tempo vi
comunichiamo alcune curiosità. A Najera i
pellegrini al termine della Messa vanno a suonare una
campanella per tre volte o tocchi che sono una sorte di
saluto: uno al Santissimo, uno alla Vergine e una a
Santiago. A Santo Domingo della Calzato nella cattedrale
ci sono continuamente due galletti vivi in una gabbia
appesa al muro. L'origine di questo fatto risale ad un
miracolo compiuto da Santo Domingo che ha fatto
ritornare vivi due galletti già cotti e pronti per
essere mangiati. I galletti pero non li abbiamo visti
perche si pagavano 3 euro per entrare in cattedrale.
Credeteci i pellegrini sono mucche da mungere, in giro
si respira aria di affari. I pellegrini che fanno il
pellegrinaggio devotionis causa sono veramente pochi.
Ora sta passando l'idea di trasformare il pellegrinaggio
da religioso a culturale. Dopo la Navarra , dove si
respirava un'aria generale di ricchezza, ora il
paesaggio e più povero e nei paesi incontriamo molte
case fatiscenti. Anche molte chiese spesso sono chiuse ,
secondo noi, da tempo considerato la sporcizia che c'e
all'ingresso. A Santo Domingo abbiamo anche partecipato
ai vespri cantati dalle monache cistercensi e abbiamo
sentito la mancanza di suor Amabel. Dopo settimane di
montagna entrando questa mattina a Burgos abbiamo
sentito puzza di smog e quant'altro Il cammino è
faticoso ma attraversando la Rioja ed ora la Meseta, ci
siamo sostenuti con litrozzi di vino tinto( rosso) a
buon prezzo, buono e una discreta gradazione
alcolica(13) rimanendo comunque sempre molto sobrii
perche l'alcol si smaltisce camminando. Siamo sicuri che
queste scarne e sgrammaticate cronache faranno venire la
voglia a qualcuno di ripetere la nostra esperienza.
Tanti saluti ai nostri co-parroci che ricordiamo sempre ,
al cappellano e a tutti voi.
Eraldo e Francesco |
Sms : Siamo a Burgos in un
albergo in centro, nuovo e molto bello. Stiamo pranzando
con un panino al salame e una boccia di vino. Nel
pomeriggio giro della città poi messa. Domani inizia la mesetas con tappe più desertiche. |
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21 |
13 Giugno |
Burgos -
Hontanas Il primo
tratto della tappa, fino a Rabé de las Calzadas, è facile lungo
la valle del rio Arlanzon. Dopo Rabé comincia l'ascesa alla
prima di una serie di meseta. In questi luoghi le illusioni
ottiche sono frequenti ed è spesso difficile calcolare le
distanze.
sms ore 7.30 : Siamo in
cammino verso Hontanas nel deserto della meseta.
Sopportiamo gli acciacchi. Bel sole |
sms: Dopo trenta km di mesetas con sole a picco siamo a
Hontanas, un paese che vedi all'ultimo metro di cammino
perché è in una buca. Comunque tutto bene, ma siamo un
po' provati. |
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29 |
14 Giugno |
Hontanas -
Fromista Tappa lunga
ma che merita lo sforzo, ha comunque ottimi rifugi
intermedi.
Il paesaggio è lo stesso del giorno precedente. Si cammina in
piano, eccezion fatta per la salita dell'Alto di Mostelares (910
mt.).
sms: Dopo 34 km siamo a
Fromista un paesone in mezzo alla meseta dove per
kilometri non trovi nulla e i pochi paesi sono deserti.
Ora sono in branda e c'è già chi russa......
Eraldo |
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34,5 |
15 Giugno |
Fromista – Carrion de los Condes
Percorso facile. Il Cammino segue un comodo
sentiero pedonale, marcato da numerose colonnine in pietra con
il simbolo della conchiglia. Il sentiero è un interminabile
rettilineo parallelo alla strada asfaltata. Il paesaggio è
assolutamente piatto, senza punti di riferimento e la meta
sembra non arrivare mai.
sms ore 7.08 : Siamo in
cammino verso
Carrion de los Condes. Tappa facile.
Siamo a metà percorso
Francesco |
sms ore 15.04: Oggi tappa
breve e poco faticosa anche se la fatica si fa sentire
specie su piedi e gambe. Siamo a Carrion de los Condes e
mancano 395 kilometri alla meta. Qui tutto ok anche se
mi hanno cambiato maglietta e asciugamano nonostante
fossero appesi con le spille. Ho ancora un po' di
fastidio e dolorino alla gamba.
Eraldo |
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20 |
16 Giugno |
Carrion de los Condes – Terradillos de Templarios -
Sahagun
La tappa precedente non è stata che un anticipo
della monotonia che anche in questa giornata si presenterà. Poco
dopo la partenza iniziano 17 Km. ininterrotti di nulla. Non un
paese, non un cambio di paesaggio mutano l'orizzonte di questo
tratto.
sms ore 8.57 : Tutto bene.
Passo lento ma costante. Oggi vogliamo portarci avanti
per accorciare la tappa di sabato. Eraldo si trascina la
sua tendinite. Siamo partiti alle 6, cielo coperto dopo
due giorni di sole cocente. |
sms: Oggi, visto che c'era
un bel tempo ventilato, abbiamo deciso di avvicinarci a
Leon e quindi tappa da 39 km. Sono morto!!!!!!! 9 ore di
cammino però dopo la doccia va meglio. Siamo a Saugun
che mi pare il solito paese già visto. |
mail: Carissimi, non
siamo morti solo un po' affaticati e con qualche
acciacco ma dopo quasi 350 kilometri la cosa e più che
normale. Lunedì siamo entrati nella Meseta. Il paesaggio
e completamente cambiato. Vaste distese di terreno che
si perdono a vista d'occhi. Presenza dell'uomo e delle
case pari a zero. Solo oggi per esempio abbiamo
camminato per 17 kilometri e non abbiamo incontrato
anima viva. Lo spettacolo e suggestivo, sembra di essere
nel deserto. I paesi, non si sa per quale ragione, sono
costruiti non sull'altopiano ma negli avvallamenti.
Capita cosi che un paese lo intravedi negli ultimi 200
metri. Naturalmente nella Meseta il caldo e il sol leone
la fanno da padroni. Sarà anche per questo ma i paesi
continuano a sembrarci deserti. Se non ci fossero i
pellegrini non so di che cosa possono vivere. Dopo Buros
siamo arrivati a Hontanas , poi abbiamo toccato i paesi
di Fromista, Corrion de los Condes ed oggi dopo 39
kilometri siamo giunti Sahagun. Durante questo cammino
abbiamo ancora sperimentato come i pellegrini siano
mucche ma mungere, per fortuna a S. Nicolas , un albergo
retto da italiani, abbiamo sperimentato la vera
accoglienza del pellegrino. Abbiamo perso molti compagni
di viaggio forse perche alcuni si sono fermati a Burgo.
Non c'e più lo scamano, e i figli del vento. In compenso
abbiamo acquisito la maratoneta che vuole fare tutto il
cammino di corsa.... vedremo se schiatta prima. Da
segnalare che in ogni paese esistono una o più chiese di
grande bellezza segno di un passato con i fiocchi.
Abbiamo anche dormito in un convento di clarisse e con
loro abbiamo recitato i vespri. La meseta che fra un po'
diventerà del colore del sole quando il frumento
maturerà è ricca di corsi d'acqua e facilmente si
trovano anche di epoca antica canali di irrigazione
artificiali fra questi merita di essere segnalato il
real canal di Siviglia. Vi ricordiamo nelle nostre
preghiere. Alla prossima .Ciao
Eraldo e Francesco |
|
39 |
17 Giugno |
Sahagun
– El Burgo Ranero - Reliegos
Poco dopo Sahagun, volendo, una deviazione porta a un cammino
alternativo a quello tradizionale, seguendo l'antica Via Traiana.
In questo caso il Cammino non porterà a El Burgo Ranero; infatti
la Via Romana vi condurrà direttamente a Marsilla de las Mulas.
sms ore 6.45 : Ieri siamo
arrivati distrutti. Oggi proviamo ancora a portarci
avanti: direi a Reliegos. Buona giornata a chi ci
legge. |
mail: Carissimi, chi
la dura la vince; dopo due giorni di cammino
desolantemente noioso per la meseta sterminata eccoci
qui nella famosa città di Reliegos, che si attraversa
con tre passi e tre quarti. L'albergo dei pellegrini e
veramente ottimo: il migliore che abbiamo trovato finora
nel rapporto qualità -prezzo. La Meseta ci ha stancato,
ma, ora che abbiamo superato l'ostacolo, siamo
soddisfatti e in discreta forma, pronti per affrontare
la restante parte del percorso con le nostre dolci meta.
Quello che è interessante raccontare è la tipologia
degli edifici tradizionali di questa regione; pensate
che sono costruite con mattoni di fango impastato con
paglia e cotti al sole. Abbiamo perso il gruppone che ci
ha tormentato dall'inizio del percorso, poichè abbiamo
fatto 13 km in più rispetto alle tappe canoniche. Adesso
viaggiamo in discreta solitudine. Lungo il cammino
abbiamo incontrato almeno una decina di croci di
pellegrini(tutti maschi) morti negli ultimi 10 anni. E
siamo solo a meta. Dite ai Don di prepararsi
all'occorrenza. Non osiamo dichiarare con schiettezza
quel che facciamo tutte le volte che ne incontriamo una.
Continua la galleria dei personaggi: oggi abbiamo
incontrato un : udite, udite: 73enne di Varese, che
vuole farsi tutto il percorso in 17 giorni e viaggia con
il ghiaccio appiccicato a un ginocchio dolorante. Ieri
nel rifugio delle monache clarisse eravamo in camera
con l'unico danese cattolico devoto, che ha partecipato
anche ai vespri delle monache. Aveva una gran voglia di
attaccare bottone, e ci e riuscito chiedendo a Eraldo
metà della sua saponetta. Abbiamo incontrato ieri alcuni
italiani tra cui un torinese di 64 anni (ahi,ahi) plurinfartuato che affrontava il cammino con il metodo
suo: partire come noi da St Jean per farsi fare il
timbro e farsi portare in auto a Roncisvalle. Dalle
monache abbiamo notato la figura dell'albergatore, un
posapiano d'altri tempi, che sembrava uscito da un film
su Dracula il Vampiro.
Eraldo e Francesco |
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31 |
18 Giugno |
Reliegos – Leon
Tappa faticosa. Fino a Mansilla il Cammino procede seguendo il
sentiero regolarmente alberato. Dopo la via si sovrappone alla
trafficata statale N 601. E' sicuramente uno dei tratti più
brutti e meno stimolanti di tutto il cammino. Alla fine c'è
anche l'attraversamento della tristissima zona industriale di
Leon.
Qui al Cammino si uniscono le
mogli
sms: Questa sera alle 19
incontro con le mogli, speriamo. Domani inizio del
cammino insieme per l'ultima volata. |
sms: Siamo arrivate, tutto
bene. I mariti ci hanno tenuto a fatica il letto
altrimenti sistemazione al gran hotel. Li abbiamo
trovati bene: belli e abbronzati. La tappa di oggi è
stata breve e di trasferimento attraverso la
periferia. |
|
22 |
19 Giugno |
Leon – Villar de Mazarife
L'uscita da Leon è peggiore dell'ingresso,
dovendo camminare su asfalto immersi nel frastuono del traffico.
Si prosegue su asfalto, passando per una zona industriale, fino
a La Virgen del Camino. Qui ci sono due alternative: Quale
prenderanno i nostri amici?
mail: Oggi siamo in 4
davanti alla tastiera. Alloggiamo in una comoda camera
matrimoniale a 4 letti. La tappa fino a Villar de
Mazarife e' stata facile anche per le mogli, che hanno
iniziato bene il percorso, demolendo i nostri timori al
riguardo. Maura mi ha rovesciato lo zaino e messo tutto
a lavare e ora sono qui a scrivere praticamente in
mutande. Eraldo invece per ora e' pienamente
soddisfatto, come sempre, del trattamento riservatogli
dalla moglie (perche' finalmente non lava più!). Qui
alloggiamo in un albergo comodo quando siamo arrivati,
ma che ben presto si e' riempito di pellegrini tra i
quali una comitiva di ragazzi coreani poco più che
dodicenni, che viaggiano con tamburelli appesi allo
zaino e che ieri ci hanno intrattenuto fino alle 22.
Temiamo che lo stesso spettacolo si ripeta anche questa
sera. Tornando a ieri, a Leon per noi non e' stata una
bella giornata: eravamo tanto in apprensione perche' le
mogli tardavano ad arrivare e noi le avevamo dichiarate
praticamente presenti e avevamo occupato due letti anche
per loro. Però la monaca che controllava l'afflusso si
e' resa conto che la conta dei letti rimasti liberi non
tornava, incrociando i dati col suo libro-mastro. Alla
fine Eraldo, che si era coraggiosamente fatto avanti,
mentre Francesco stava nascosto all'ombra delle due
signore appena arrivate, si e' coraggiosamente sorbito
un solenne cazziatone, che però ci ha aperto la porta
dell'albergo. Se vi venisse voglia di passare un giorno
da queste parti vi consiglio di tirare avanti e
proseguire fino alla prossima città di media grandezza,
perché siamo qui dalle 12,30 e non sappiamo come fare a
tirare sera. L'unico diversivo che ci attende e' lo
spettacolo, già visto e ahimè udito dei Coreani, ma,
rotti a tutte le fatiche, riusciremo a sopravvivere
anche a questo trauma. Oggi e' la festa della Trinità
dite ai parroci che non ci siamo dimenticati e che siamo
andati a Messa. Qui le messe sono più ordinate e caste
che a Bondanello perchè le donne sono divise dagli
uomini: le prime stanno davanti a dare il buon
esempio, mentre gli uomini stanno in fondo ad osservare
le donne senza essere visti; peccato che l'età media
dei fedeli superi di gran lunga la nostra, e che il
prete a fine messa si sia lamentato per la mancanza dei
bambini alla messa domenicale.
Se qualcuno di voi ha
qualche soldo da investire, Eraldo che si spaccia per
buon economista, consiglia di venire qui ad acquistare
qualche casa. Ce ne sono in vendita di tutte le specie:
da appartamenti bi e tri locali a casa costruite con il
fango. Eraldo dice che queste ultime sono le più
interessanti perche costano poco e un giorno potrebbero
avere un grande valore storico. A parte gli scherzi si
nota , proprio da tutti questi immobili in vendita, che
la crisi economica anche qui sta facendo strage. Vi sono
in realtà abitazioni costruite con il vecchio ed antico
sistema di impastare fango e paglia e che necessitano
di una grande manutenzione perchè ad ogni temporale un
pezzo di casa viene giù. Alcuni abitanti, nelle zone
più lontane dai centri abitati, vivono ancora in case
scavate nella roccia della montagna, si vedono infatti
di tanto in tanto spuntare i camini. A Reliegos abbiamo
avuto l'opportunità di vedere, se pur abbandonato, un
vecchio villaggio costruito o meglio scavato nella
roccia.
Eraldo, Francesco, Luisa e Maura
p.s.
Tanto
per non dimenticare le nostre origini siamo alloggiati
nell'albergo Jesus.
Nelle
prossime tappe non avremo tempo e opportunità per
scrivere così a lungo, ma vi penseremo .... |
sms ore 20.25 : Stiamo
finendo una cena pantagruelica per 9 euro.
Non torniamo più |
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21,5 |
20 Giugno |
Villar de Mazarife - Astorga
La lunghezza della tappa è compensato da un
terreno piuttosto piano e gradevole, dove i canali d'irrigazione
e qualche fronda di pioppo danno sollievo nel cammino fino allo
storico ponte sul rio Orbigo. Poi il paesaggio inizia a
mutare ed all'orizzonte si vedono i Montes de Leon.
sms ore 5.30 : Siamo in
partenza per Astorga, la città di Gaudi' |
sms : Siamo arrivati ad
Astorga alle 13:30 dopo 31 km. Il percorso è stato un
sali e scendi ma le mogli hanno superato brillantemente
la prova del fuoco da vere pellegrine. Sia ieri sia oggi
siamo in un bell'albergo avendo una stanza tutta per
noi. Fa caldo e tutto ciò aumenta la fatica. Dopo la
doccia, ora andiamo a mangiare. |
mail: Carissimi,
approfittiamo dei pochi minuti concessi dalle signore,
che stanno arrivando a prendere possesso di questa
postazione, per fare l'elogio delle nostre valenti
mogli, che oggi hanno superato la prova decisiva
macinando in poco più di 7 ore 31 km di cammino
deliziato da salite e discese, che hanno messo in
difficoltà anche rappresentanti del sesso forte di età
più verde. Detto questo, siccome non sono ancora
arrivate azzardiamo un altro profondo pensiero destinato
a dare direzione diversa al corso della storia dei
prossimi secoli. Il paesaggio sta finalmente cambiando:
non ne potevamo più di monotona Meseta, di campi di
grano sterminati e di interminabili periferie urbane:
ora siamo in un paesaggio ondulato e, per nostra fortuna
disseminato da vigneti, che ci consentono di comprare
nei supermercati bottiglie di vino DOC a 1 euro. Ci
fermiamo e cediamo la tastiera.
Francesco e Eraldo
Qualcuno aveva dubbi? noi
no! Abbiamo affrontato questa tappa e così sarà per
tutte le successive, anche per quelle molto impegnative
che ancora ci attendono. Siamo o non siamo di
Bondanello!
Dopo aver riposato un paio d'ore, adesso affrontiamo la
città, ripuliti e ben vestiti (si fa per dire). Faremo
la Via del Corso cioè la Calle del Camino.
Un abbraccio a tutti.
Maura e Luisa
Riprendiamo la tastiera per aggiungere che il nostro
cammino ha incontrato un soccorso imprevisto proprio nel
momento più critico di una impervia salita,
paragonabile a quella famosissima del Ghisallo nella
quale si cimentava il celebre Coppi. Proprio al culmine
del Calvario ci ha soccorso un volontario arrivato fin
lassù con carriolino e bibite e che ci ha confortati di
gassose, succhi di frutta e frutta vera al prezzo di un
semplice "donativo". Il Cammino e' anche questo.
Aggiungiamo a rafforzare la nostra già alta autostima e
per ottenere il plauso dei posteri che siamo arrivati
all'albergo dei pellegrini prima di coloro che per 15
giorni ci hanno fatto mangiare la polvere perchè ci
sorpassavano inevitabilmente. Il sole e' spietato e non
fa mostra di essere stanco di bruciare le gambe e le
coppe dei poveri pellegrini. Luisa si e' trovata di
fronte a una brutta sorpresa che ha deturpato il candore
delle gambe di cui andava fiera. Là dove splendeva il
suo celebre colore naturale , ora spicca un indecoroso
color fetta di salame , bisognoso di varie applicazioni
`per evitare il peggio. Imprevisti del cammino. Eraldo
invece, per aver messo una ginocchiera ha le gambe a
stelle e strisce e chiede ai parroci se al ritorno,
considerate le alte temperature estive, perderà il suo
decoro diaconale se metterà i pantaloncini corti.
Poniamo in anticipo questo quesito per consentire ai
parroci un congruo periodo di discernimento della
situazione onde poter decidere. Nel frattempo sta, nella
peggiore delle ipotesi valutando l'eventualità di
trascorrere l'intero periodo estivo a Lama Mocogno, fino
a raggiunta decenza visiva. Non vorremmo tediarvi con la
conta di queste nostre tragedie, ma dirvi qualcosa di
allegro , ma la situazione non ce lo consente. Domani le
nostre consorti affronteranno la terza tappa, la
decisiva, con un accumulo rilevante di acido lattico.
Eraldo, noto ciclista esperto di acido lattico avrebbe
la soluzione del problema, ma si e' rifiutato di
intervenire perchè già sufficientemente provato. Data
la lunghezza della mail rimandiamo a domani le nuove su
Francesco, che e' stato ingaggiato in un film dal titolo
"Lawrence d'Arabia".
A presto
Francesco e Eraldo |
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31 |
21 Giugno |
Astorga –
Rabanal del Camino
Giornata piacevole che non presenta difficoltà. Dopo Astorga la
linea dell'Orizzonte cambia definitivamente aspetto
all'avvicinarsi dei Montes de Leon, verso i quali ci si
incammina. E' nella tappa odierna ed in quella di domani che si
toccano le quote più alte del Cammino.
sms: Hola! Siamo arrivati a
Rabanal del Camino, presso l'ostello retto da inglesi
della compagnia di San Guglielmo.
Oggi tappa facile di 21 Km. con ultima salita
impegnativa ma le gambe reggono bene ed il morale è
alto. Vicino a noi ci sono dei monaci che hanno la
missione di assistere i pellegrini: verificheremo.
Ciao a tutti quelli che ci leggono. |
|
20,5 |
22 Giugno |
Rabanal
del Camino - Ponferrada
In questa tappa si toccano i punti più elevati del cammino
jacopeo, il dislivello da coprire non richiede uno sforzo
eccessivo. Il paesaggio che si attraversa, così spopolato,
dall'aspetto un po' misterioso, e dall'aria limpida della
montagna, predispongono l'animo a percorrere di buona lena il
cammino.
mail: Carissimi,
eccoci ancora a voi, Vi scriviamo da Ponferrada la citta
dei templari. Oggi tappa lunga e faticosa . Abbiamo
superato una catena montuosa. Le nostre mogli ci
meravigliano perche non cedono, anzi hanno tanta di
quella energia che fa impressione: queste donne!!!!
Ma andiamo con ordine. Vi avevamo lasciati a Villar de
Mazarife. Poi dopo una tappa facile siamo arrivati a
Rabanal del Camino un paesotto situato a 1400metri di
altezza. In questo luogo opera la compagnia di San Gaucelmo, di cui l'omonimo albergo, retto da inglesi. A
fianco ci sono i monaci , due, di cui uno e' un prete. La
loro accoglienza e stata buona. abbiamo assistito alla
Messa, alla compieta e ci e' stata impartita la
benedizione del pellegrino. La sistemazione
nell'albergo e stata confortevole e la presenza degli
inglesi ha reso il tutto un po' .... all'inglese
insomma. Questa mattina siamo partiti di buon ora. Il
tempo era decisamente pessimo, anche se non pioveva
però faceva molto freddo. Ci siamo fermati in un paese
dimenticato da Dio e dagli uomini: Foncefabon un luogo
abbandonato che vive solo del passaggio dei pellegrini.
Dopo parecchi kilometri abbiamo incontrato dei "templari
moderni" una sorta di matti che vivono isolati dal mondo
e che offrono un minimo di assistenza (caffe') ai
pellegrini. Per fortuna che il tempo ha retto e che
tutto sommato non e stato caldo perche' l'avvicinamento a Ponferrada e' stato duro. Complimenti alle nostre signore
che hanno retto , complimenti al tempo che ha retto,
complimenti a noi che abbiamo retto le signore e il
tempo. L'albero di Ponferrada e' molto grande e come ci
capita da quando sono giunte le signore ( chissa perche' )
abbiamo una suite a quattro posti. Per la prima volta
abbiamo assaggiato, bevuto, ma si scolato una bottiglia
di sangria che a tutti e' parsa molto buona. Per onore di
cronaca la Maura e' andata a dormire perche era stanca...
di sangria. A proposito del fatto che Francesco e' stato
ingaggiato per quel film , ricordate? Ebbene il tutto
nasce perche' per salvarsi la coppa del collo dal sole cocente il nostro diacono viaggia con un fazzolettone
legato al berrettone che svolazza al vento del deserto.
I diaconi ogni tanto presi da foga spirituale indicono concilii su argomenti vari: il primo verteva sul digiuno
eucaristico, il secondo sulla priorità da assegnare alla
messa o alla cena, il terzo un po' piu' profano riguardava
il sudore. I primi concilii si sono conclusi con una
decisione ponderata e rassicurante. Per il terzo la
discussione e' ancora in corso essendo intervenute le
donne.
Vi ragguaglieremo in seguito... se vi interessa!!!
Bene il tempo sta per scadere i soldi pure quindi non ci
resta che salutarvi di cuore noi, le nostre vesciche
(che non sono le mogli), le mogli .
Ciao alla prossima
Eraldo, Francesco, Luisa, Maura |
|
32,5 |
23 Giugno |
Ponferrada
– Villafranca del Bierzo
Il Cammino si dipana interamente nel Bierzo, la lunga valle
leonense racchiusa tra la Cordigliera Cantabrica, i Montes de
Leon e il Massiccio Galaico.
mail: Eccoci
ancora qua.
La Compagnia non dell'Anello, ma della Mucilla (zaino in
spagnolo) dopo essersi giorni fa ricongiunta e non
dispersa, sotto la sicura guida non di Frodo, ma delle
due valenti mogli, affrontati non draghi feroci, o
assalti di briganti, ma pericoli ben piu' insidiosi,
quali bottiglie di tinto, donativos ad ogni passo, oltre
ad altre innumerevoli insidie che per brevita' non vi
stiamo a raccontare ... e' finalmente giunta alla tappa
odierna praticamente incolume. Siamo a Villafranca del
Bierzo, alloggiati nell'albergo municipale, che non
merita menzione ulteriore, anzi dove abbiamo fatto il
primo incontro veramente sgradevole con un pellegrino
compagno di camera rompi..., che ci ha a freddo intimato
di prepararci per la partenza prima di andare a dormire
e di lavarci la faccia entro le 22 per consentirgli di
dormire per tutto il tempo che gli faceva comodo. Ha
aggiunto che ce lo diceva perche' siamo italiani. A
questo punto Eraldo e io ci siamo meritati (e chiediamo
che ci venga attribuita al nostro ritorno) la corona di
campioni in self control, dal momento che le mani ci
stavano prudendo fortemente. Forse a questa incredibile
dimostrazione di autocontrollo ha contribuito anche la
nostra grazia di stato. Durante il percorso oggi
abbiamo varcato amene colline, rese ancor piu' deliziose
dai vasti vigneti a perdita d'occhio. Ci scuserete
percio' nei giorni a venire qualche intemperanza a
tavola. Faremo penitenza al ritorno. I vini del Bierzo
sono veramente ottimi e sarebbe peccato ancora piu'
grave non rendere loro l'onore che meritano.
Domani ci attende una tappa
molto impegnativa verso O Cebreiro: 32 km di salita, di
cui 17 di strada asfaltata. Non preoccupatevi, niente ci
puo' fermare. Vogliamo condividere con voi anche una
catastrofica disavventura occorsaci appena arrivati al
rifugio municipale: avevamo comprato una bella bottiglia
di birra da un litro (2 E) e gia' sognavamo di
degustarcela a pranzo quando una giapponesina che io
avevo appena lodato per la grazia nell'incedere e la
finezza dei modi, si e' seduta sul nostro prezioso
involucro dei viveri, facendo cadere la bottiglia per
terra. Morale della favola: l'apparenza inganna.
Lungo
il percorso abbiamo visitato una chiesa con un quadro
raffigurante S. Antonio da Padova che gioca a carte con
Gesu' Bambino. Dicono che il Santo abbia ricevuto un
posto di grande gloria in Paradiso per aver sopportato
con grande autocontrollo le scorrettezze del bambino,
che gli vedeva le carte in trasparenza.
Ponferrada (dove eravamo ieri) e' una bella citta' con
un grandioso castello dei templari ben conservato.
L'abbiamo visitato per circa un'ora, non tanto perche'
assetati di cultura, ma per due piu' gravi motivi:
innanzitutto perche' il mercoledì era giorno di visita
gratuita, inoltre perche' non sapevamo come arrivare
all'ora di cena. Se avessimo saputo poi quello che ci
avrebbero dato da mangiare l'attesa sarebbe stata un
incubo. Mi dicono di smetterla perche' la mail e' troppo
lunga. Alla prossima puntata....
Eraldo, Francesco, Luisa , Maura
P.S.
Domani pero' temiamo che non riusciremo a scrivere. O
Cebreiro e' un posto in alta montagna, piccolo, super
affollato e ... saremo sfiniti! |
|
22,5 |
24 Giugno |
Villafranca del Bierzo – O Cebreiro
Questa tappa ha per meta uno dei luoghi più carichi di
spiritualità dell'intero cammino. Ma arrivarci costa il suo
tributo di sforzi e di pazienza; alla fine comunque la fatica è
ricompensata: il villaggio di
O Cebreiro è affascinante.
sms:
alle 12:50 dopo sette ore e venti di cammino faticoso in
salita siamo arrivati a O Cebreiro in Galizia. Il tempo
è bello e, dopo aver mangiato un boccadillo e bevuto una
cerveza, andiamo a riposare. |
|
32 |
25 Giugno |
O Cebreiro
- Triacastela Il
percorso odierno è paesaggisticamente molto bello. Dopo la
giornata di ieri, dura ma emozionante, ve ne aspetta una
di tutto riposo: la marcia da Cebreiro
a Triacastela è piacevole e senza particolari difficoltà.
sms: Siamo arrivati a
Triacastela, oggi siamo un po' stanchi dopo la tappa di
ieri. Siamo scesi di quota dunque fa molto più caldo.
Abbiamo ancora una camera a quattro letti. |
e-mail: Carissimi
Si avvicina la data del rientro e noi vorremmo
prolungare , ma purtroppo abbiamo gia' prenotato il volo
del ritorno. Pazienza. E' arrivato il caldo, un caldo
spagnolo, per la delizia di Eraldo, che oggi non e'
voluto uscire dall'albergo del pellegrino, anche se la
veranda in cui ha passato il pomeriggio era una sauna.
Ci aspettano giornate di fuoco, per cui anticiperemo
ancora l'ora del risveglio mattutino e della relativa
partenza. Per le tappe superiori ai 30 km pensiamo di
partire verso le 4.30, praticamente di notte, per non
essere sorpresi dalla calura pomeridiana ancora sulla
strada col rischio di fare la fine del baccala' sotto
sale. Ieri eravamo a Cebreiro, un posto veramente
incantato, dove abbiamo per la prima volta incontrato
gli Elfi e quindi vi sapremo dire con certezza al
ritorno qual e' il colore vero della loro pelle e se le
loro orecchie sono veramente a punta. A O Cebreiro e'
sepolto con tutti gli onori il parroco don Valinas, che
circa una quarantina di anni fa si e' dato da fare per
riesumare dai reperti del passato il Cammino di Santiago
e ci e' riuscito fin troppo bene. E' stato lui a
ricostruirlo tappa per tappa, a percorrerlo passo passo
con un barattolo di vernice in mano per disegnare le
frecce gialle del percorso. La Chiesa di O Cebreiro e'
una bella costruzione preromanica del IX sec. che fino
al sec. XIX e' stata abbazia benedettina. Vi si conserva
un calice con patena del sec XII che la leggenda locale
identifica col Santo Gral.
Sono arrivate le signore,
che vi aggiorneranno sulla moda dei pellegrini.
Come
si riconosce un pellegrino nella sfilata del Cammino?
L'
abbigliamento si mimetizza con la natura . Il pellegrino
è un uomo sicuro di se , deciso nel suo portamento,
volitivo nel saper esprimere attraverso l'abito il suo
essere tutt'uno con il cammino. Le scarpe volutamente
impolverate si confondono con il fango del cammino, già
fino a metà coscia il pellegrino si spande una leggera
polvere rossa che lo mimetizza e lo distingue. I
pantaloni a volte lunghi il più spesso corti quest'anno
vanno di colore verde chiaro per confondersi fra le
vegetazioni quando impellenti bisogni urgenti
necessitano di una fermata necessaria. Le magliette sono
di diverso colore ma dopo alcuni Kilometri assumono
tutte la medesima colorazione tipo sudato/bagnato. Ma è
il volto e il cappello la vera novità di quest'anno. Se
vuoi essere alla moda non può mancare nel tuo bagaglio
la bandana antico richiamo piratesco. Si suggerisce per
i giorni più caldi un grande cappello a falda, bene
anche per la pioggia, caso mai arricchito da
fazzolettone infilato fra il capo e il cappello per
coprire la coppa del collo ormai bruciata dal calore.
Necessario il bastone , rude , bucolico e spartano.
Questo strumento e ormai superato dalle racchette che
spandono nell'aria un dolce suono tic/tac che accompagna
come musica il cammino del pellegrino. Ci sono poi gli
opzional. Decisamente le donne , non volendo rinunciare
alla abbronzatura, tentano in ogni modo di raggruppare
magliette e pantaloncini al limite del possibile. Gli
uomini sovente portano fiaschette di ampio contenuto
dove l'acqua generalmente la fa da padrone ma, visti
alcuni pellegrini, non sempre. Ma la cosa veramente
distintiva del pellegrino è il profumo. Quest'anno va di
moda eau de sudor un misto fra puzza di piedi, sudore e
residui vari. Certi arricchiscono l'abito con fiori di
campo raccolti lungo il percorso che rendono il tutto
molto ........ floreale.
Per oggi e tutto
Ciao
Eraldo Francesco Luisa e Maura |
|
21 |
26 Giugno |
Triacastela - Barbadelo - Portomarin
Uscendo da
Triacastela si percorre la solitaria e remota valle
di San Xil, attraverso villaggi sperduti ed una folta
vegetazione che a volte crea veri e propri tunnel naturali. Non
è raro in Galizia trovarsi nella nebbia in qualsiasi stagione,
data l'alta umidità della zona. E' camminando in questa
atmosfera che si arriva a
Barbadelo
sms ore 12.17 :
Superata Sarria siamo diretti a Portomarin
40 Km. |
sms ore 21:16: Carissimi ce
l'abbiamo fatta!!! Siamo stravolti ma vivi: abbiamo
camminato 12 ore e quaranta minuti e fatto 43 km. Ci
siamo portati avanti e questo è buono. Ora siamo a cena
per recuperare le energie. |
|
23
+
19 |
27 Giugno |
Portomarin
- Palas de Rei Ormai
Santiago è proprio vicina, considerando che si cammina da quasi
un mese. Si percepisce che la meta finale è a portata di mano ed
i chilometri "cadono" sotto i piedi del viandante.
sms : Hola! Dopo 23,5 km
siamo arrivati tra salite e discese a Palas de Rei. Le
gambe risentono un po' della stanchezza di ieri ma oggi
con un po' di riposo contiamo di recuperare. Le tappe
ora sono modificate: domani dovremmo essere ad Arzua.
Saluti a tutti quelli che ci seguono. |
mail : Carissimi,
siamo ancora vivi e non e un modo di dire perche ieri ci
siamo fatti un tappone di 43 kilometri con mucio calor
e un'afa asfissiante. La tappa ha lasciato il segno
fisico e morale. Le gambe delle donne, meno preparate,
si sono arrostite al sole, la coppa di Francesco ormai e
di colore nero e la gamba di Eraldo ha ripreso a fare le
bizze. Per fortuna oggi le cose si sono sistemate e
andiamo sicuri verso la meta. Ieri ci saremo bevuti
circa 7/8 litri di acqua a testa e credeteci e stata
veramente dura. Perche l'abbiamo fatto? sicuramente per
farci dare degli imbecilli dall'ospitalero di Portomarin
ed anche per avvicinarci a Santiago in modo da poter
arrivare entro le dodici alla messa del pellegrino.
Sabato eravamo a
Triacastela e da buoni praticanti ligi ai doveri del
buon cristiano siamo andati alla messa prefestiva. Il
prete ha fatto un'ottima accoglienza ai pellegrini e ha
adattato la messa alle loro esigenze, cercando di
metterli tutti a loro agio, considerate le diverse
nazionalita' presenti a quella messa, compresa
la giapponese la coreana. Al posto del coro c'era una
postazione multimediale posizionata sotto l'altare, e
manovrata dal prete. Al momento della Pace, ci ha
invitati ad abbracciarci e per primo ha dato l'esempio.
Le sue parole venivano tradotte in diretta da
un'interprete da lui scelta all'inizio della messa. Le
letture sono state fatte leggere in varie lingue e cosi'
la benedizione dei pellegrini. Siamo usciti da Messa,
dopo un'ora tutti contenti: e' stata un'esperienza unica
e indimenticabile.
Oggi abbiamo fatto una
tappa tranquilla e siamo arrivati a Palas de rei anche
se la fatica di ieri ancora pesa sulle gambe. Ogni sera
per tenerci in forma ci facciamo una bottiglia di tinto.
Dato che la forma e importante da qualche giorno ci
facciamo una bottiglia anche a mezzogiorno. Se rimarremo
sobrii ci vedremo domenica contrariamente ci prenderemo
una settimana di disintossicazione .
A presto
Eraldo Francesco Luisa Maura |
|
24 |
28 Giugno |
Palas de
Rei - Arzua Si entra
nella provincia di A Coruna. Il paesaggio è verde ed ondulato, si attraversano
ruscelli e fiumi. Da non sottovalutare i continui saliscendi.
sms ore 10:37 : Hola! Siamo
a Melida, la città del pulpo (polipo). Siamo partiti da
Palas de Reis con una leggera nebbiolina. Il cielo è
grigio e mancano 10 km alla meta: speriamo non piova. |
sms ore 16:05 : Carissimi,
siamo ad Arzua a 38 km da Santiago, ormai il
pellegrinaggio è al termine. Oggi tappa tranquilla ma ci
siamo fatti 30 km, qui si mangia il pulpo e prevedo che
questa sera sarà la nostra cena. |
mail : Dopo aver
perigliosamente superato le insidie di Ent millenari, in
foreste buie di castagno; dopo aver a malapena evitato
la morte per soffocamento in viscide boazze lungo le vie
della Galizia, come al solito rinfrancati dall'ottimo
vino di Spagna, superati altri innumerevoli ostacoli che
non abbiamo cuore di raccontare, siamo giunti finalmente
a Arzua, a circa 40 km da Santiago Ci mancano quindi due
tappine che suddivideremo in modo da lasciare la piu'
corta alla fine; questo ci consentira' di arrivare a
Santiago il 30 giugno in tempo per la messa del
pellegrino delle ore 12. Ci arriveremo con tutte le
nostre decorazioni olfattive, riservando al primo
pomeriggio le solite abluzioni. Ormai la nostra
avventura sta per terminare e un po' ci dispiace perche'
il tempo e' volato e a questa vita vagabonda e un po'
barbona ci siamo quasi affezionati. Probabilmente e'
ormai superato anche il rischio di decesso in itinere,
ma vediamo santini di defunti recenti lungo la via anche
in questi ultimi tratti, per cui non sarebbe male a ogni
buon conto che si prepari un coccodrillo per ciascuno di
noi. Ad Arzua siamo alloggiati in un ALBERGO PER
PELLEGRINI PRIVATO, perche' quello pubblico era gia'
completo. In queste ultime tappe abbiamo completamente
cambiato i compagni di viaggio, per lo piu' vacanzieri
in lunga, interminabile processione.
Domani contiamo di sostare
a Arca in attesa dell'ultima fatica.
Eraldo, Francesco, Luisa,
Maura |
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29,5 |
29 Giugno |
Arzua -
Pedrouzo (Arca)
L'imminenza di Santiago accende il cuore e rende più veloce il
passo. Tra salite e discese si attraversano diversi borghi molto
simili tra loro.
Una curiosità: in questa tappa si incontra un piccolo monumento
che ricorda Guillermo Watt, un pellegrino morto qui nel 1993, a
una giornata da Santiago.
Il nome di Arca è di fatto quello dato all'importante ed
eccezionale rifugio di Pedrouzo, d'estate fin troppo frequentato.
sms ore 12:47 : Buenas dias!
Siamo a Pedrouzo in attesa che apra l'ostello. L'aria è
fresca e il cielo è blu con qualche nuvola. Oggi
piacevole tappa di 22 km. Siamo ormai vicino alla meta:
mancano solo 18 km!!! |
mail : Carissimi, ormai siamo alla
conclusione del nostro pellegrinaggio. Siamo ad Arca o
Pedrouso a 20 km da Santiago. Oggi tappa facile di
avvicinamento in una processione lunghissima di gente
verso l' agognata meta. In questi giorni ne abbiamo
viste di tutto. Intanto i maratoneti che hanno
l'obiettivo di raggiungere Santiago facendo gli ultimi
100 km in soli 3 giorni . Abbiamo visto una famiglia con
tre figli molto piccoli uno dei quali era dormiente
disteso su una amaca posta su un carriolino di
produzione propria colmo di bagagli trainato dal
padre... poveretto. Arrivati a questo punto merita una
citazione l'andatura o il procedere dei pellegrini. Non
c'e persona che non accusi un qualche malanno, chi ai
piedi, chi alle gambe, tutti alla testa. Queste
indiscutibili menomazioni fanno procedere la processione
dei pellegrini ad un ritmo affaticato, arrancante e
zoppicante. Emergono da questi, facendo sfoggia di
una invidiabile salute, coloro che sono giunti fin qui
in auto o in bus e che si sono messi gli scarponi nuovi
e sfavillanti due metri prima del paese. Ieri sera
abbiamo preso una decisione storica: cena galliega. Ecco
il menu: caldo galligo, viera galliega, merluza galiega
e torta di Santiago galliega. Vi state gia' leccando i
baffi e vero? Ma non e finita. Ogni portata era
servita con il doppio piatto e un tovagliolino , il
cameriere pieno di premure, l'ambiente accattivante, il
vino tinto. Ci invidiate vero? Siamo rimasti a tavola
un'ora e mezzo perche le portate dovevano essere
cucinate al momento e quindi essere piu' prelibate.
Vorreste venire qui per fare l'esperienza e vero? State
a casa perche' dopo la cena siamo dovuti andare al
supermercato per comprare qualcosa da mangia che
calmasse i morsi della fame. Il brodo galliego e una
brodaglia che non sa di niente , la veira era una
capasanta bruciata, la merluza era trasparente ed
insipida condita con 2 asparagi bianchi sottilissimi ,
la torta non era divisibile quanto era piccola. Questa
sera ritorniamo al nostro menu' del dia che non sara'
eccezionale ma almeno riempie. Il tempo ci sta
graziando, i temporali ci minacciano ma sono stati fino
ad ora clementi con noi. Se un giorno deciderete di fare
questa esperienza vi consigliamo dei tappi anatomici
perfettamente adattabili alle vostre orecchie perche non
passa notte senza concerti di fiati alti e bassi.
Tanti auguri a Don Pierpaolo per il suo onomastico.
Ci vediamo, a Dio piacendo, domenica.
A presto
Eraldo Francesco Luisa Maura |
E' l'ultima notte sul Cammino,
l'ultima notte con gli amici, l'ultima notte prima della meta.
Una notte di vigilia e di veglia. Il viaggio ad limina
Sancti Jacobi si compie e con esso un sogno,
un'avventura ... |
22 |
30 Giugno |
Pedrouzo -
Santiago de Compostela
Dopo un mese di cammino, giornate di sforzi, vesciche (chi più
chi meno), dolori muscolari e, soprattutto l'incontro fraterno
con tanti amici, la meta è a mezza giornata di cammino. Il
finale del Cammino, purtroppo non conserva più nulla della magia
e del fascino di un tempo, inglobato ed assorbito dal cemento in
nome della modernità.
Un piccolo dato storico: a Labacolla, approfittando del piccolo
rio omonimo che scorre nei dintorni, gli antichi pellegrini
usavano lavare il corpo ed i vestiti, quasi a mondarsi delle
fatiche del lungo viaggio.
sms :
Siamo arrivati in cattedrale a Santiago alle undici.
Il nostro pellegrinaggio è terminato, ora attendiamo le
12 per partecipare alla messa del pellegrino. Ce
l'abbiamo fatta, a volte è stata dura ma siamo qui e
questo ci da' soddisfazione e gioia.. |
Il Cammino è compiuto, l'impresa
è riuscita, la paura di non farcela si è sciolta; ora è tempo di
gioia, c'è posto solo per la felicità, la commozione e il
ringraziamento.
mail : Carissimi,
il nostro pellegrinaggio e' finito. Ringraziamo innanzi
tutto tutti voi che ci avete seguito in questa
avventura: credeteci ci avete fatto compagnia e vi
abbiamo sentiti molto vicini e partecipi. Il cammino
di Santiago e' una metafora della vita. Camminare per
tanti kilometri e' un po' come percorrere la vita,
giorno dopo giorno , con le fatiche, le gioie, i dolori
della vita quotidiana.
Abbiamo attraversato monti, colline, pianure e deserti,
abbiamo visto citta' floride e paesi disabitati sperduti
nella meseta. Abbiamo visto citta' costruite con il
fango e paesi scavati nella montagna. Abbiamo visto
tanti fiumi e altrettanti ponti costruiti nel corso dei
secoli per permettere ai pellegrini di raggiungere la
meta. Abbiamo incontrato personaggi unici: il filosofo,
l'adoratore del sole, il figlio del vento, il rettore
della facolta' cattolica di Manila, un esperto storico
del pellegrinaggio e poi tanta gente comune piu' o meno
simpatica piu' o meno discreta piu' o meno rumorosa .
Tutti volti a raggiungere la meta, tutti intenti, ogni
mattina, a preparare lo zaino, tutti pronti ad
affrontare la fatica del giorno.
Abbiamo legato amicizie, ci siamo sorretti a vicenda.
Quando qualcuno rimaneva indietro l'altro lo aspettava
perche' il percorso si fa insieme. Abbiamo preso l'acqua
e ci siamo surriscaldati al sole. Abbiamo percorso
itinerari facili e quelli piu' difficili. Abbiamo
sbuffato quando la strada ci sembrava non finisse mai.
Abbiamo avuto momenti di difficolta' quando le gambe o
la schiena ci davano dolore. Abbiamo mangiato panini
tutti i giorni e il menu del dia alla sera. A volte
abbiamo gustato con piacere i sapori delle regioni che
attraversavamo, altre volte ci hanno deluso le
insistenti attenzioni per estorcerci qualche spicciolo
in piu'. Ci hanno accolto con gioia e alcune volte ci
hanno trattato come mucche da mungere.
Abbiamo incontrato preti saggi e preti un po' bizzarri
comunque ci hanno dato parole di incoraggiamento e di
conforto.
Abbiamo pregato per noi e anche per voi.
In alcuni momenti ci siamo trovati soli con il Signore e
la preghiera ci e' nata spontanea per ringraziarlo, per
chiedergli un aiuto per andare avanti o semplicemente
abbiamo pregato perche' il Signore era, in quel momento,
l'unico nostro amico.
Abbiamo cantato " quale gioia mi dissero ....."
scendendo dal monte di Gozo quando abbiamo intravisto
la cattedrale di Santiago .
Il pellegrino parte con l'idea di fare un cammino poi
quando e' alla meta si accorge che e' il cammino che fa
il pellegrino. Il cammino non ti porta ad una meta ma e'
il cammino stesso la meta.
Il pellegrino vive del necessario, le cose superflue non
gli appartengono perche' pesano nello zaino.
Ogni pellegrino quando arriva a Santiago e' un po'
cambiato.
A domenica
Ciao
Eraldo, Francesco, Luisa, Maura
P.S. Il botafumeiro e' meraviglioso!!!!!!! e il pulpo
e' squisito (ancor meglio con il tinto) |
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FOTO
DEL CAMMINO

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