Chi, provenendo
dal centro di Castel Maggiore, percorre via Bondanello fino allo svincolo
di via La Pira e, lì giunto, vede nuove costruzioni a perdita d’occhio e
sullo sfondo Piazza Amendola con la sagoma avveniristica della nuova
Chiesa, non può certo immaginare di trovarsi sul territorio di un’antica
Parrocchia, che affonda le sue radici in almeno un millennio di storia.
E’ la storia di
una comunità agricola rimasta per secoli ancorata alle sue tradizioni e
che nel corso dell’ultimo mezzo secolo si è andata progressivamente
dissolvendo sotto l’urto dei tempi nuovi.
A testimonianza
di questo passato rimane, con la sua storia, la sua architettura i suoi
arredi e le sue feste la vecchia chiesa di Bondanello, che per secoli ha
accompagnato in tutti i suoi momenti una vita scandita e santificata dai
ritmi delle festività religiose e del lavoro dei campi.
E’ proprio questa
storia che vorremmo qui presentare in estrema sintesi, per i “nuovi
parrocchiani ” che non la conoscono e per quei “vecchi parrocchiani” che
se la sono scordata; in modo da aiutare i primi a mettere radici e da
mantenere salde quelle dei secondi. Perché senza radici, si sa, si
smarrisce anche la propria identità.
Le prime notizie
su Bondanello sono piuttosto incerte, in assenza di ricerche storiche
specifiche; quello che sappiamo proviene in gran parte da “Le chiese
parrocchiali della diocesi di Bologna ritratte e descritte”, edito da
E.Corty e Compagno intorno al 1845, e ripubblicato in ristampa anastatica
da A. Forni nel 1981. vol.I, pag.47 e soprattutto dalla documentazione
raccolta qualche anno fa da Angeli Carati per conto della parrocchia.
Sappiamo così che
il toponimo Bondanello deriverebbe dal nome di un antico corso d’acqua, il
Bondeno, che un tempo scorreva su questo tratto di pianura e che vediamo
rappresentato nella grande pala d’altare del Cavedoni, posta sul primo
altare a destra della nostra chiesa.
Il territorio di
Bondanello, prima fertile, poi ridotto a palude per mancanza di
manutenzione degli scoli delle acque, venne di nuovo bonificato a partire
dal sec. XIV dai monaci Benedettini Neri dei conventi di S. Procolo e dei
Ss.Nabore e Felice di Bologna.
Patrono della
parrocchia è l’Apostolo S. Bartolomeo, la cui festa ricade il 24 agosto;
compatrono è il martire S. Prospero, le cui ossa, rinvenute nel 1675 nelle
catacombe di S. Callisto a Roma, sono ora conservate sotto l’altare
maggiore della chiesa di Bondanello.
Questa venne
inizialmente costruita o almeno beneficata dai Benedettini Neri tra il
1000 e il 1300, ma successivamente, da questi abbandonata, cadde in
rovina.
Venne poi restaurata e
dichiarata decorosa nella visita pastorale del 1573.
L’attuale chiesa
risale al secolo XVII e venne costruita per iniziativa del Parroco di
allora e soprattutto della famiglia Malvezzi, una delle più importanti
casate bolognesi.
Successivamente,
nel 1795 venne costruita la cupola sopra l’altare maggiore; nel 1812 venne
sostituito il soffitto, che era a travi nude e costruito il fonte
battesimale ( in precedenza i battesimi venivano amministrati nella pieve
di S.Marino di Bentivoglio, sotto la cui giurisdizione ricadeva la
parrocchia di Bondanello); nel 1839 vennero costruiti il coro, le cantorie
e rifatta la sacrestia, nel 1841 venne costruito in scagliola l’attuale
altare maggiore; nel 1845 vennero modificati gli altari laterali e venne
pavimentata alla veneziana tutta la chiesa, rimuovendo le lapidi tombali,
sostituite da croci tuttora esistenti; nel 1849-1851 venne costruito il
campanile, in sostituzione di quello antico, molto più piccolo.
Fino al 1910 di fianco alla
chiesa c’era il cimitero.
La Chiesa di
Bondanello conserva alcune opere d’arte di notevole valore; la più
pregiata è una tela dipinta ad olio nel 1636 dal Cavedoni, per l’altare
maggiore e lì rimasta fino al 1845, quando fu sostituita dall’attuale pala
d’altare commissionata al pittore Gaetano Serra Zanetti. Vale la pena di
ammirarla, anche se la sua attuale collocazione su un altare
laterale,troppo in basso rispetto al punto di vista per cui è stata
pensata, non le rende giustizia. Essa rappresenta la Vergine della salute
tra i santi Bartolomeo e Antonio Abate, e ha per sfondo il paesaggio della
campagna di Bondanello.
Nei secoli
XVI-XVII vengono costituite nella parrocchia ben tre Compagnie: del S.S.
Sacramento, del Rosario e degli Agonizzanti, sostituite nel 1747 dalla
Compagnia di S. Prospero Martire, i cui confratelli vestivano un sacco
bianco con mantelletta azzurra con l’immagine del santo.
Oltre alle
normali ricorrenze dell’anno liturgico, nella chiesa di Bondanello
venivano celebrate con particolare solennità le feste di S. Prospero
Martire e di S. Sebastiano.
La prima, dopo
aver subito vari spostamenti di calendario, passando dalla seconda
all’ultima domenica di Agosto,viene ora celebrata l’ultima domenica di
ottobre. Le spese della festa erano a carico della Compagnia. Alla festa
partecipavano i parroci confinanti. Si iniziava al mattino con la Messa
cantata, con l’ausilio di un organista e tre cantori procurati dal priore
della compagnia; si proseguiva al pomeriggio col Vespro, le litanie della
beata vergine e la Processione con la reliquia di S. Prospero, al canto di
varie antifone. La Processione si concludeva sul piazzale della chiesa con
la benedizione e il canto del Te Deum.
La seconda si
celebrava per voto perpetuo il 20 gennaio in ringraziamento al Santo per
aver salvato Bondanello dal pericolo della peste del 1630. Tale voto, con
l’aggiunta dell’astinenza dalle carni il giorno della vigilia, venne
rinnovato nel 1856 in ringraziamento della quasi preservazione
dall’epidemia di colera scoppiata l’anno precedente.
Anche questa festa si
concludeva il pomeriggio col canto del Te Deum di ringraziamento.
La popolazione
della Parrocchia, che ora si aggira sui 7000 abitanti, nel 1600 ne aveva
300, nel 1747raggiungeva i 400, nel 1845 ben 530 e tale più o meno rimase
fino agli anni 50 del secolo scorso.
In passato erano
sparse per la parrocchia diverse piccole chiese, una delle quali, dedicata
all’Immacolata è ancora esistente in via Bondanello, poco prima di
arrivare al Boschetto.
I
Parroci:
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1542 –
Il Rettore di Bondanello, di cui non si conosce il nome, viene
ucciso da un ladrone.
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1569-1574: don Selvaggio Landini
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1574-1577: don Delfino Landini
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1577-1620: don Lorenzo Bernardi
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1620-1633: don Giulio Ferrari
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1633-1675: don Desiderio Taruffi
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1675-1722: don Domenico Ugolini
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1722-1758: don Domenico Gorri
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1758-1783: don Giuseppe Benedelli
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1783-1833: don Francesco Antonio Mignani
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1833-1861: don Giuseppe Dinelli
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1861-1897: don Vincenzo Nascetti
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1897-1908: don Ermenegildo Bonzi
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1908-1912: don Giulio Ruggeri
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1912-1927: don Alberto Marani
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1927-1944: don Luigi Brazioli
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1944-1984: don Gino Tagliavini
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1984-2007: don Pier Paolo Brandani
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Nel 2007 la Parrocchia
entra a far parte dell'Unità Pastorale di Castel Maggiore
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2007-2017: don Pier Paolo Brandani (parroco in solido)
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2007-2015: don Marco Bonfiglioli (parroco in solido)
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2012-2018: don Luca
Malavolti (parroco in solido)
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2015- ...
: don Riccardo Mongiorgi (parroco in solido)
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2018-2021: don Paolo Marabini (parroco in solido)
GRAZIE a Francesco Bestetti per
il materiale fornito |