Foto da Sarajevo
Amici della Bosnia
Le ragioni dell’iniziativa:
A) Cinquecento anni di dominazione turca, cinquant’anni di dittatura
comunista, e infine le devastazioni della recente guerra civile, che ha
sconvolto i fragili e delicati equilibri tra le etnie della regione, hanno
messo a dura prova la Chiesa in Bosnia.
Gli accordi di Dayton, che hanno fermato la guerra, hanno in pratica legittimato le devastazioni
operate dalla pulizia etnica, sottoponendo la comunità cattolica della
Bosnia a un’ulteriore prova, forse la decisiva: quella della speranza nel
futuro e quindi della sopravvivenza.
Questa situazione non può lasciarci indifferenti come comunità cristiane:
stabilire collegamenti con i fratelli di Bosnia significa dare loro il
conforto di non sentirsi soli e dimenticati in questi anni di difficile
ritorno alla normalità, sostenendo la loro speranza nel futuro e le loro
iniziative per ristabilire rapporti di armonica convivenza con Serbi e
Mussulmani, in particolare quelle caritative e l’esperienza delle scuole
multietniche.
B) La storia d’Europa è stata travagliata da continue guerre,
che hanno assunto aspetti sempre più devastanti con l’avvento dei
nazionalismi, responsabili delle catastrofi del XX° secolo. In questo
contesto i Balcani e in particolare la regione della Bosnia-Erzegovina sono
stati, tradizionalmente il luogo dove le contraddizioni sono esplose in modo
più acuto, con ripercussioni su tutto il continente. Semplificando basta far
riferimento all’attentato di Sarajevo del giugno 1914, che ha dato l’avvio a tutte le
tragedie del secolo Scorso.
L’Unione Europea rappresenta una svolta epocale per la storia d'Europa,
segno evidente della voglia di pace del "popolo" europeo; questa costruzione poggia
però su
fragili basi, dal momento che si è configurata sostanzialmente come un
organismo di gestione e controllo dell’economia, senza una chiara e
lungimirante progettualità di fronte alle sfide culturali che la attendono.
Questa Europa senz’anima si presenta perciò impreparata alla sfida del suo
futuro multietnico e multiculturale.
Il collegamento con la realtà bosniaca, che ha da tempo sperimentato la
convivenza delle diversità e che, dopo le tragedie della guerra, sta
faticosamente ricercando un suo nuovo equilibrio, offre la possibilità di
accedere a un laboratorio di esperienze e di progetti, spendibili nella
costruzione di un’Europa compiuta, dove siano scongiurati per Sempre i
rischi di guerra.
Per queste due ragioni il collegamento
con la Bosnia può costituire
una delle vie maestre per costruire.....
... la PACE !
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